garibaldi_dazDall’articolo pubblicato da Viola Contursi su www.dazebao.org

ROMA – Un gesto vuol dire molto, soprattutto se vale per ricordare un’ideale, una passione, un momento storico poco ricordato della nostra storia ma che vale la pena di essere sottolineato e valorizzato. Nel 160esimo anniversario della Repubblica romana (febbraio-giugno 1849) l’Associazione Amilcare Cipriani con la supervisione di Giuseppe Monsagrati, professore di storia del Risorgimento alla ‘Sapienza’ e con il sostegno del Comune di Roma e della Regione Lazio, ha realizzato due pannelli espositivi sul Gianicolo che riguardano i monumenti di Giuseppe Garibaldi e di Anita.

Un lavoro, un sogno che ha visto la realizzazione con una cerimonia di inaugurazione a cui hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti dell’Associazione, primi tra tutti il presidente Enrico Luciani e Cesare Balzarro, e il sovrintendente ai beni culturali della Capitale, Umberto Broccoli. Il tutto alla presenza della banda della Polizia municipale.

Molto significativa è stata anche la partecipazione di alcune scolaresche di istituti della zona che hanno partecipato all’evento, hanno preso parte alle visite guidate ai monumenti offerte gratuitamente dall’associazione e che, dopo l’inaugurazione dei pannelli, hanno lanciato simbolicamente in aria dei palloncini rossi, verdi e bianchi. Per ricordare che quell’estremo segno di democrazia che nacque a Roma il 9 febbraio del 1949 e che, dopo la fuga del Papa Pio IX a Gaeta instaurò qui una Repubblica, fu uno dei primi tasselli di un era di cambiamento che avrebbe portato appena 12 anni più tardi all’unità d’Italia. I tanti uomini valorosi, di diversa origine, ceto, provenienza, che seguirono Garibaldi nella difesa della Repubblica Romana, anche contro l’esercito più forte d’Europa, quello francese chiamato in difesa dallo stesso Papa ‘fuggiasco’, rimangono ancora oggi simbolo di chi lottò e morì per i propri ideali, senza nessun tornaconto personale.

Una storia emozionante anche se breve quella della Repubblica Romana, che nacque il 9 febbraio 1849 con il triumvirato di Sacchi, Armellini e Mazzini e che si spense il 30 giugno dello stesso anno sotto il fumo dei cannoni francesi. Proprio il Gianicolo e gran parte dell’attuale quartiere Monteverde di Roma sono stati, tra l’aprile e il giugno 1849, scenari di sanguinossissime battaglie tra l’esercito napoleonico e i difensori della Repubblica. Battaglie che videro cadere uomini illustri, come Luciano Manara e come lo stesso autore del nostro inno, Goffredo Mameli, che morì per una ferità riportata proprio durante queste battaglie. Aveva solo 22 anni.