Inviato: martedì 02/01/2007 15.15
Spett.le Comitato,
avendo tra i mie antenati due ferventi garibaldini il cui più noto fu Paolo Bovi Campeggi (vedi) e il figlio deceduto nella battaglia di Monterotondo (vedi) ho acquisito ampia documentazione (Biblioteche Nazionali, libri di storia di cui il più noto è il Dizionario Biografico degli Italiani edito Treccani); dal vs itinerario garibaldino sembra di capire che quanti erano a difesa di Porta San Pancrazio furono uccisi mentre in realtà questo mio antenato, così come riportato in un giornale dell’epoca – resto del carlino del 1941 – (vedi), <<omissis>> sopravvisse alla battaglia e inoltre, successivamente, fu proprio questo mio antenato ad accompagnare nell’esilio da Tangeri a New York il suo generalissimo e partecipare alla famosa spedizione dei “Mille” citato però solo come Paolo Bovi di Antonio di Bologna.
Ringrazio della cortese attenzione

<<messaggio firmato>>

RISPOSTA
Inviato: mercoledì 17/01/2007 23.26
Il pannello n° 4 del nostro itinerario garibaldino dice, per l’esattezza, che per il bombardamento francese crollò la parte alta di Porta San Pancrazio, dove erano appostati molti difensori, che vennero travolti nel crollo.
La porta restò semidistrutta, come mostra la figura, ma restò quasi intatta una parte della volta con l’arco d’ingresso.
Vi furono quindi dei sopravvissuti al crollo, così come al Vascello vi furono sopravvissuti che continuarono a combattere anche dopo il crollo, appostati tra le rovine.
Complimenti per il coraggioso antenato garibaldino e per il suo discendente.