Inviato: Ven 21/11/08 18.42

<<omissis>>
Ma c’era qualche francese tra i volontari di Garibaldi che combatteva contro Oudinot?
Grazie. Saluti.
Buona domenica.

<<messaggio firmato>>
RISPOSTA
Inviato: dom 23/11/08 20.02
Ai primi di maggio 1849 venne costituita in Roma la Legione straniera, articolata su quattro compagnie.
Ne facevano parte volontari in buona parte francesi, ma anche di altri paesi, oltre che italiani.
La Legione straniera era comandata da un francese, il capitano di Stato Maggiore Laviron, che cadde in combattimento.
Morto Laviron, il comando passò al colonnello De Seré.
L’eroica morte di Laviron viene così ricordata da un grande storico inglese, George Macaulay Trevelyan:

“…Laviron era un Repubblicano francese, era un artista, e faceva parte dello Stato Maggiore di Garibaldi. Era molto amato da tutti i suoi compagni d’arme.
In uno dei più terribili giorni di fuoco, il 25 giugno, indossò per la prima volta la camicia rossa; chi la indossa, diceva agli amici, attira una straordinaria simpatia da parte di tutti.
Indossata dunque la nuova divisa, era da poco tornato in prima linea, quando una fucilata lo passò da parte a parte. Cadde all’indietro, tra le braccia di Ugo Bassi: lo baciò, e morì.
Non gli aveva mai fatto orrore l’idea di morire ucciso da gente che, materialmente, era della sua stessa patria: Laviron, nello spirito, era cittadino di quella Repubblica ideale, che era stata sognata da tutti gli uomini del ’48.”

“ … On one of these days of fire (June 25) Laviron, the French Republican and artist, one of Garibaldi’s staff, loved by all his companions-in-arms, for the first time donned the red blouse, because, as he told his friends, he observed that whoever wore it enjoyed an uncommon share of popular favour.
He had scarcely shown himself at the front in this costume when he was shot through the body, fell back into the arms of Ugo Bassi, kissed him, and died.
Death at the hands of his countrymen after the flesh had no horrors for one who was spiritually the citizen of that ideal Republic which had been dreamed of by the men of ’48.”

(G. M. Trevelyan: Garibaldi’s Defence of the Roman Republic 1848-9.
London, Longmans, 1907 – Reprint London, Cassel, 1988, p.205)

Alla memoria di Laviron è dedicato un viale della Villa Doria Pamphilj.