GLOSSARIO

Acciarino del fucile macchinetta di ferro e d’acciaio, che era incastrata nella cassa del fucile, e serviva ad accendere l’innesco, provocando lo sparo.
Affusto (artiglieria) specie di carro, generalmente in legno, munito di due ruote, sul quale si montava il cannone per movimentarlo e spararlo
Aiutante di Campo ufficiale alle dirette dipendenze di un generale per portare gli ordini e assisterlo in ogni occorrenza
Aiutante di Piazza ufficiale che assisteva il comandante di una piazza in particolare occupandosi delle fortificazioni e dell’armamento
Aiutante Maggiore ufficiale che assisteva il comandante di un battaglione o di un reggimento, occupandosi di problemi particolari attinenti il servizio interno o i movimenti della truppa
Alamaro allacciatura decorativa per uniformi militari, costituita da due cordoncini, terminanti l’uno con un cappio e l’altro con un bottone a forma di oliva o botticella
Anima del cannone parte interna del pezzo, vuota e cilindrica, destinata a contenere la carica
Artiglieria a cavallo vedi artiglieria da campagna
Artiglieria da battaglia vedi artiglieria da campagna
Artiglieria da campagna artiglieria leggera, che accompagnava le truppe ai campi e nei combattimenti ; nell’Esercito Italiano, poco dopo l’Unità d’Italia, l’artiglieria da campagna si distingueva in:
  • artiglieria da battaglia : dotata di cannoni da 8 (kg.3) e destinata a spostamenti frequenti e rapidi;
  • artiglieria da posizione: dotata di cannoni da 16 (kg.6) e destinata a postazioni da tenere a lungo;
  • artiglieria a cavallo dotata di cannoni da 8 e destinata ad appoggiare la cavalleria.
Gli obici per l’artiglieria da campagna erano da cm.15. (vedi anche palla)
L’artiglieria da battaglia e l’artiglieria da posizione erano servite da cannonieri a piedi, che nei trasferimenti sedevano sui carri (vedi treno d’artiglierie da campagna), mentre l’artiglieria a cavallo era servita da cannonieri a cavallo che smontavano per accudire i pezzi
Artiglieria da piazza artiglieria di grosso calibro a difesa delle fortificazioni; le batterie da piazza erano a cannoniere, cioè facevano fuoco dalle cannoniere, oppure erano a barba, cioè sparavano al di sopra dei parapetti
Artiglieria da posizione è uno dei tre tipi di artiglieria da campagna
Artiglieria d’assedio artiglieria destinata all’assedio di fortezze, dotata di cannoni e obici di grosso calibro.
Vi si distinguevano le controbatterie, aventi il compito di controbattere le artiglierie avversarie, e le batterie di breccia, che avevano il compito di demolire un tratto della cinta difensiva, e che venivano sistemate a breve distanza dalla piazza, quando le trincee d’assedio erano ormai giunte in prossimità delle mura.
Le batterie d’assedio erano in genere protette da terrapieno dotato di cannoniere
Attendente soldato posto a particolare servizio di un ufficiale
Bacchetta del fucile asta d’acciaio lunga e sottile, con un ingrossamento conico ad una estremità (battipalla), usata per calcare la cartuccia dentro la canna del fucile , ed anche per pulire la canna stessa. La bacchetta era più lunga della canna, ed era alloggiata in apposito canaletto ricavato nella cassa del fucile
Baionetta specie di lungo e robusto pugnale da innestare sulla canna del fucile, per usarlo come arma da punta negli scontri corpo a corpo
Bande dei pantaloni strisce di stoffa applicate sopra alle cuciture laterali dei pantaloni, con colore a contrasto che indica il grado e il corpo d’appartenenza del militare
Bastione opera di fortificazione che sporge verso l'esterno, rispetto al resto del recinto difensivo. Il bastione ha pianta poligonale, costituita da due lati principali che si chiamano facce, (denominate faccia sinistra e faccia destra, guardando dall'interno) , che si incontrano a formare il saliente, cioè lo spigolo più avanzato del bastione verso la campagna. I lati minori, che costituiscono il raccordo del bastione col resto delle mura, si chiamano fianchi. Il raccordo tra faccia e fianco è detto orecchione. All'interno, il bastione è in genere dotato di terrapieno. Se il terrapieno manca, o è insufficiente, vengono costruite impalcature in legno perché i difensori possano raggiungere le loro postazioni alla sommità delle mura. La zona del bastione che si innesta sul recinto difensivo è detta la gola del bastione.
Battaglione unità di fanteria sotto il comando di un maggiore, costituita da 600 – 1000 uomini suddivisi in diverse compagnie (vedi ordinamento della fanteria)
Batteria, mettere in batteria per batteria s’intendeva una unità d’artiglieria costituita in genere da quattro pezzi, completa di artiglieri, carri e munizioni, sotto il comando di un capitano. Ogni batteria era divisa in due sezioni; ogni sezione era dotata di due pezzi ed era comandata da un tenente o da un sottotenente.
Mettere in batteria un pezzo significa metterlo in posizione idonea ad aprire il fuoco.
Nell’artiglieria d’assedio e nell’artiglieria da fortezza si diceva che un pezzo era in batteria quando era posto con la canna nella cannoniera, dopo esser stato caricato
Battute suoni diversi del tamburo usati per dare ordini ai soldati sul campo o negli acquartieramenti;
le battute assumevano varie denominazioni come la generale (che chiamava i soldati a raccolta), la diana (che dava la sveglia), la marciata (marcia diurna), la sordina (marcia notturna), ecc.
Bersagliere soldato di fanteria leggera, agile nella corsa e abile nel tiro, particolarmente idoneo per azioni rapide di avanscoperta e presa di contatto col nemico
Biscotto genere di pane lievitato, senza crusca e senza sale, ottenuto con cottura lunga e ripetuta.
Fatto essiccare, e conservato con cura, durava almeno un anno.
Veniva confezionato in pani detti gallette
Blusa camiciotto da lavoro in tela pesante
Bocca, bocca da fuoco (artiglieria) si diceva bocca: l’apertura all’estremità anteriore di ogni arma da fuoco, e specificamente del cannone, per la quale si caricava e scaricava il pezzo;
bocca da fuoco : qualsiasi pezzo d’artiglieria
Boccone (artiglieria) quantità appropriata di fieno, di filacce o di altro materiale che veniva posta nella canna del cannone sopra la polvere e sopra la palla, per tenerli in sesto durante il caricamento del pezzo
Bomba proiettile d'artiglieria costituito da palla di ferro vuota all'interno, riempita di polvere, e dotata di miccia o spoletta regolata per provocarne lo scoppio sul bersaglio. Le bombe venivano sparate da obici e mortai.
Bonetto di pulizia vedi chepì
Breccia varco nelle mura, aperto dall'artiglieria degli assedianti. La breccia viene resa praticabile, cioè accessibile alla fanteria assediante, mediante ulteriore cannoneggiamento che frantuma le macerie.
Brigata vedi Ordinamento della fanteria
Cacciatori soldati a piedi o a cavallo armati e addestrati per la milizia leggera.
Calcatoio (artiglieria) lunga asta di legno terminante con una testa cilindrica di legno, con cui si calcavano la polvere e il boccone nel caricare le artiglierie, specialmente l’artiglieria d’assedio e l’artiglieria da piazza.
Quando il cannone era sistemato in postazione, accanto ad esso venivano messi il calcatoio e lo scovolo, poggiandoli orizzontalmente su piccoli cavalletti infissi nel terreno
(vedi immagini >> L’ASSEDIO visto dai francesi, tavola 14 e tavola 13)
Calcatoio-scovolo (artiglieria) lunga asta di legno che da un lato terminava con una testa cilindrica usata come calcatoio, e dall’altro lato terminava con uno scovolo.
Serviva per caricare cannoni da campagna, obici e mortai
Calibro diametro della bocca di un’arma da fuoco
Calotipia, o callotipia procedimento fotografico, introdotto nel 1839 da W. H. F. Talbot, mediante il quale si realizzava l’immagine in negativo su carta (calotipo), per poi trarne più stampe in positivo su carta salata
Calzatoia a manico (artiglieria) grosso cuneo di legno con un lungo manico inclinato, usato per bloccare le ruote del cannone dopo che il rinculo aveva portato il cannone in posizione arretrata, facendolo uscire completamente fuori dalla cannoniera. Tale posizione arretrata consentiva di caricare il cannone. Dopo il caricamento, si toglieva la calzatoia, e il cannone tornava da sé in batteria, in quanto il piano della piattaforma era leggermente inclinato verso la cannoniera.
(vedi immagine >> L’ASSEDIO visto dai francesi, tavola 13)
Calze (vestiario militare) indumento che vestiva per intero la gamba e il piede; erano chiamati calzini le calze corte che appena arrivavano alla noce del piede, o la superavano di poco; quelle che arrivavano a metà gamba erano dette mezze calze o calzinotti
Camicia (vestiario militare) indumento in panno di lino, o di cotone, alquanto ampio, che si portava direttamente sulla pelle
Cammino di ronda passaggio posto alla sommità delle mura, per il servizio di guardia e per le postazioni dei fucilieri.
Cane vedi fucile a percussione
Cannello fulminante (artiglieria) innesco per artiglieria che si inseriva nel focone per appiccare il fuoco alla polvere e sparare il cannone.
Era costituito da un tubicino di rame contenente sostanza infiammabile, e s’accendeva per sfregamento, tirando a strappo un filo seghettato di ottone in esso contenuto. Allo scopo, il filo di ottone usciva dal cannello formando un anello, al quale si agganciava la cordicella da sparo.
Tirando a strappo la cordicella, si provocava lo scoppio dell’innesco, il conseguente scoppio della carica e lo sparo del cannone
Cannone pezzo di artiglieria a canna lunga, con traiettoria di tiro tesa, quasi orizzontale. Sparava grosse palle di ferro pieno per demolire le difese e controbattere le artiglierie avversarie, mentre sparava a mitraglia contro le truppe. Vedi anche caricamento del cannone
Cannoniera specie di grossa feritoia per i cannoni, svasata, larga più all'esterno che all'interno, per consentire campo di tiro più ampio, e migliore protezione ai cannonieri.
Capezzale (casermaggio) specie di guanciale molto stretto, di lunghezza pari alla larghezza del letto, che si poneva sul materasso, in corrispondenza della testa, avvolgendolo nel lenzuolo inferiore
Cappello alla calabrese era una copertura del capo fatta di feltro, a forma tronco-conica, guarnita con un ciuffo di penne su di un lato, e dotata all’intorno di ampia tesa, a volte rivoltata all’insù da un lato
Cappello dei Bersaglieri simile a quello ancora oggi in uso, era una specie di cappello tondo, dotato di tesa larga, quasi orizzontale, coperta di tela cerata ed orlata di pelle nera.
Il cappello aveva in fronte la coccarda, ed era ornato a destra da un pennacchio a salice piangente in penne di cappone
Cappellozzo (o cappellotto o cappelletto) sinonimo di capsula fulminante
Cappotto (vestiario militare) indumento con collaretto , maniche e lunghe falde che scendevano oltre la piegatura del ginocchio; era usato prevalentemente in inverno e, in genere, veniva indossato direttamente sopra la camicia. Quando non era indossato, il cappotto veniva arrotolato e portato di traverso, dalla spalla destra al fianco sinistro, oppure veniva fissato con cinghie sopra lo zaino, semplicemente ripiegato o inserito in apposito porta-cappotto
Capsula fulminante innesco per fucile a percussione ed altre armi da fuoco portatili che, fatto esplodere mediante la percussione del cane, appiccava il fuoco alla cartuccia provocando lo sparo
Carabina a metà ottocento, la carabina era un’arma da fuoco ad avancarica, più corta del fucile, ma con canna ad anima rigata che conferiva maggior precisione al tiro
Carica (artiglieria) quantità di polvere, proiettili od altro, che si mette nelle armi da fuoco per spararle
Caricamento del cannone a metà ottocento le artiglierie erano ad avancarica, cioè si caricavano dal davanti, e il caricamento, per i pezzi più moderni, comprendeva le seguenti operazioni: Seguiva lo strappo della cordicella e lo sparo.
Per effetto del rinculo, il cannone si spostava con un balzo all’indietro; nelle batterie in cannoniera, tale effetto portava il pezzo fuori dalla cannoniera, e in tale posizione arretrata gli artiglieri lo bloccavano usando la calzatoia a manico, per effettuare il nuovo caricamento
(vedi immagini >> L’ASSEDIO visto dai francesi, tavola 14 e tavola 13)
Caricamento del fucile per caricare il fucile si introduceva la cartuccia nella canna, spingendola con la bacchetta, e nell’acciarino si poneva l’innesco, che nei fucili a pietra era costituito da una piccola quantità di polvere, mentre nei fucili a percussione era costituito dal cappelletto o capsula fulminante (vedi immagine di soldato che carica il fucile >> LA DIFESA DI ROMA, tav. 04)
Carta salata nel procedimento fotografico della calotipia , la carta salata era la carta sulla quale si stampava l’ immagine in positivo, mettendola a contatto con il negativo (calotipo).
Il nome carta salata deriva dalla lavorazione per ottenerla, che comportava l’immersione della carta in acqua salata
Cartoccio (artiglieria) sacchetto di carta o di tessuto, di forma cilindrica, di diametro proporzionato al calibro della bocca da fuoco, contenente la quantità di polvere necessaria per una carica d’artiglieria;
il cartoccio poteva contenere solo polvere (cartoccio a polvere) oppure anche il proiettile, a palla (cartoccio a palla) o a mitraglia (cartoccio a mitraglia)
Cartuccia Involucro cilindrico di carta, all’incirca dello stesso diametro del calibro delle armi portatili, dentro il quale stava chiusa la polvere con la pallottola. Le cartucce, in numero determinato, si racchiudevano insieme alle capsule fulminanti in pacchetti legati a crociera con lo spago. Vedi anche caricamento del fucile
(vedi immagine dei pacchetti di munizioni >> LA DIFESA DI ROMA vista dagli italiani, tavola 26)
Cassa del fucile è tutta la parte del fucile fatta di legno, che portava incassata la canna, l’acciarino ed ogni altra parte dell’arma
Chassepot tipo di fucile a retrocarica, inventato da Antoine-Alphonse Chassepot (1833 – 1905), adottato dall’esercito francese nel 1866 e rimasto in uso sino al 1874. Rispetto ai fucili ad avancarica (vedi Fucile a percussione), che all’epoca erano i più diffusi, il chassepot costituiva una importante innovazione, avendo maggiore portata, maggiore precisione e grande rapidità nel caricamento, che consentiva di tirare 7 – 8 colpi al minuto; ne risultava una potenza di fuoco molto superiore a quella di ogni altro fucile dell’epoca.
I fucili chassepot fecero la loro prima comparsa nel 1867, nella battaglia di Mentana, e furono la principale causa della sconfitta dei garibaldini
Chasseurs vedi cacciatori.
Chepì o cheppì copricapo militare simile allo sciaccò ma più basso, con forma tronco-conica che andava restringendosi verso l’estremità superiore, e terminava con cocuzzolo piatto, a volte inclinato sul davanti
Compagnia parte di un reggimento sia di fanteria, sia di cavalleria o d’artiglieria.
Generalmente una compagnia di fanteria era costituita da 100 – 150 uomini, sotto il comando di un capitano, oltre a tre ufficiali subalterni, cinque sottufficiali e due tamburini.
Nella cavalleria la compagnia si chiamava squadrone (vedi ordinamento della cavalleria, ordinamento della fanteria)
Comune sinonimo di soldato semplice
Contrafforte sperone di muratura, addossato al lato interno delle mura, per rinforzarle e renderle più resistenti alle cannonate.
Controscarpa, muro di controscarpa muro che delimita il fossato, dalla parte verso il nemico.
Coperto essere al coperto significa trovarsi al riparo dal fuoco nemico.
Cordicella da sparo (artiglieria) pezzo di funicella che s’agganciava all’anello del cannello fulminante, e poi si tirava a strappo provocando lo sparo del cannone
Cornetta o cornetto strumento a fiato per dare segnali, a forma di corno, usato anche nelle bande militari, e specialmente nei corpi dei Cacciatori
Coronare una trincea significa costruire la parte più alta del parapetto con fascine o sacchi di terra.
Coronare una breccia è l'azione compiuta dagli assedianti che, dopo aver conquistata la breccia, vi si trincerano nella parte più alta con gabbioni e opere in terra.
Cortina tratto di mura rettilineo, tra un bastione e l'altro ; cortina (6 - 7) significa cortina tra i bastioni 6 e 7.
Culatta (artiglieria) estremità posteriore del cannone, di particolare robustezza per resistere alla pressione causata dallo sparo
Daga spada con lama a due tagli; la daga degli zappatori e dei pontieri aveva uno dei tagli dentato a sega
Dagherrotipia procedimento fotografico introdotto da L. J. M. Daguerre (1787 – 1851), che realizzava l’immagine direttamente su lastra di rame. L’immagine così ottenuta (dagherrotipo) era un esemplare unico, non riproducibile
Demi-lune denominazione francese della mezzaluna (vedi)
Faccia vedi bastione e mezzaluna.
Fanteria insieme dei soldati che combattono a piedi; si suddivideva in Fanteria d’Ordinanza (o Fanteria di Linea) e Fanteria Leggera
Fanteria Leggera rappresentata principalmente dai Bersaglieri e dai Cacciatori, era specialmente impiegata per le operazioni di guerra minuta, per le avanguardie, per i distaccamenti e per combattere alla spicciolata
Fanteria d’Ordinanza sinonimo di Fanteria di Linea, formava le schiere dell’esercito in ordine di battaglia
Feritoia apertura nel parapetto, per l'appostamento dei fucilieri.
La feritoia si presenta all'esterno come una fessura stretta, in modo da proteggere i difensori dai tiri nemici, mentre all'interno del muro l'apertura si svasa allargandosi in modo da consentire ai difensori un più ampio campo di visione e di tiro
Ficcante, fuoco ficcante fuoco diretto dall'alto verso il basso.
Filettatura dei pantaloni filetti applicati lungo le cuciture laterali dei pantaloni, con colore a contrasto
Focone (artiglieria) forellino praticato nel cannone, vicino alla culatta, attraverso il quale l’innesco appiccava il fuoco alla carica provocando lo sparo
Fossato larga trincea che circonda le mura.
Fucile a percussione a metà ottocento, era il tipo di fucile più moderno, sempre ad avancarica, ma caratterizzato da una sorta di martelletto (cane) che, premendo il grilletto, andava a battere contro la capsula fulminante provocando lo sparo immediato
Fucile a pietra fucile ad avancarica che, a metà ottocento, era di modello antiquato ma ancora in uso : era caratterizzato da un innesco a polvere e da una pietra focaia montata su di un meccanismo a scatto; premendo il grilletto, la pietra andava a battere contro una piastrina metallica, producendo le scintille che davano fuoco all’innesco e provocavano lo sparo
Furiere era il primo sottufficiale, cioè il più elevato in grado, di una compagnia.
Il furiere, oltre a vigilare gli altri sottufficiali, aveva compiti amministrativi e contabili riguardati il denaro e i materiali affidati alla compagnia
Furiere maggiore era il primo sottufficiale di un corpo di soldati costituito da più di una compagnia, ed aveva il compito di aiutare lo Stato Maggiore del corpo nelle questioni amministrative e contabili
Gabbione specie di grossa cesta senza fondo, che riempita di terra costituiva riparo contro i colpi.
Galletta pane di biscotto a forma quadra o tonda, secco, duro, bucherellato, capace di conservarsi almeno un anno.
Si somministrava ai soldati solo quando le operazioni di guerra non consentivano di fare il pane ordinario
Gallone striscia in forma di nastro, tessuta o ricamata, che i militari portavano sulla divisa (sulle maniche, sul colletto, berretto ecc.) come segno del loro grado
Gambale (vestiario militare) pezzo di pelle cucito al fondo dei pantaloni come rinforzo, usato dai soldati a cavallo
od anche:
sorta di ghetta in pelle, staccata dalla scarpa
Gamellino sinonimo di gavetta
Gavetta specie di scodella cilindrica di latta, in cui i soldati mangiavano il rancio. I soldati in marcia la portavano appesa allo zaino
Gerarchia militare nell’esercito dell’Italia unita, la gerarchia prevedeva i seguenti gradi, a partire dal livello più basso:
  • Caporale,
  • Caporal-maggiore,
  • Sottufficiale,
  • Sottotenente,
  • Luogotenente (o Tenente),
  • Capitano,
  • Maggiore,
  • Tenente-Colonnello,
  • Colonnello,
  • Maggior Generale (o Generale di Brigata),
  • Luogotenente Generale (o Generale di Divisione),
  • Generale d’Armata, che era il grado più alto.
Tra i Sottufficiali rientravano i seguenti gradi, a partire dal basso:
  • Brigadiere dei Carabinieri,
  • Sergente di compagnia,
  • Furiere,
  • Furiere maggiore,
  • Maresciallo d’alloggio dei Carabinieri.
Il Sottotenente, il Luogotenente e il Capitano erano detti ufficiali inferiori;
il Sottotenente e il Luogotenente venivano chiamati ufficiali subalterni.
Il Maggiore, il Tenente-Colonnello e il Colonnello erano detti ufficiali superiori.
Il Maggior Generale, il Luogotenente Generale e il Generale d’Armata erano chiamati Ufficiali Generali.
Vedi anche ordinamento della fanteria
Ghette sinonimo di uose
Giberna specie di cofanetto di cuoio che il soldato portava appeso alla cintura e dentro il quale conservava le cartucce
Ginocchiello pezzo di cuoio che i bersaglieri usavano applicare sul ginocchio dei pantaloni, per preservarli
Giubba indumento con maniche, petti abbottonati in mezzo al petto, falde cortissime tutto attorno alla vita, collaretto ritto; la indossava il soldato quando non vestiva la tunica o il cappotto
Gola vedi Bastione.
Gorgiera piastra metallica da portare appesa al collo con una catenella: indicava che il militare era incaricato di svolgere un particolare servizio
Grado vedi Gerarchia militare
Guardia Civica, Guardia Nazionale la Guardia Civica, istituita nello Stato Pontificio nel 1847, e divenuta Guardia Nazionale nel 1849, era un corpo militare non inquadrato nell’esercito, formato da cittadini addestrati alle armi (chiamati civici), che avevano compiti di pubblica sicurezza e difesa limitati all’ambito territoriale della propria città.
Peraltro le formazioni della Guardia Civica potevano essere mobilizzate e in tal caso potevano essere inviate ovunque, come i reparti regolari dell’esercito.
La Guardia Civica, che era nata sotto il regime pontificio per istanza dei liberali, nel ’49 difese la Repubblica, e fu subito disciolta dopo la restaurazione del dominio papale
Guastatore era così chiamato il soldato del genio. Il termine venne poi abbandonato e sostituito da zappatore
Infilata, fuoco d'infilata direzione del fuoco, quando coglie la linea nemica di fianco e senza ripari. Ad esempio, una trincea rettilinea è presa d'infilata, quando il fuoco nemico parte da posizione tale da poterne colpire l'interno, lungo l'asse della trincea stessa, vanificando i ripari.
Innesco per artiglieria gli inneschi tradizionali consistevano in piccole quantità di polvere versata nel focone, che si accendevano con la miccia o con una sorta di piccola fiaccola, detta soffione; a metà ottocento era però diffuso un tipo di innesco più moderno, detto cannello fulminante
Innesco per fucili vedi fucile a pietra e fucile a percussione
Inchiodare il cannone rendere il cannone inutilizzabile, ficcando a forza nel focone un chiodo speciale (detto chiodo a inchiodar le artiglierie), che era conformato in modo da non poter essere estratto
Linea fronte di un esercito schierato in ordine di battaglia
Linea, fanteria di linea fanteria che adempie le normali attività belliche, distinte da quelle dei corpi specializzati ; 66° di linea significa 66° reggimento di fanteria.
Lega unità di misura della distanza, di entità variabile a seconda del paese e dell’epoca.
A metà ottocento, in Italia, per la misura degli itinerari militari era diffuso l’uso delle leghe francesi, pari a:
  • 4,445 chilometri (lega comune);
  • 4 chilometri (lega chilometrica);
  • 5,56 chilometri (lega marina)
Leva, servizio di leva chiamata alle armi dei cittadini per servizio dello Stato.
Lo Stato Pontificio, che comprendeva Emilia-Romagna, Marche, Umbria e Lazio, fu l’unico Stato dell’Italia pre-unitaria a non introdurre mai la coscrizione obbligatoria.
Fu esente da leva anche la Sicilia, nel Regno di Napoli, mentre il servizio militare era invece obbligatorio nei territori di terraferma dello stesso regno.
Con l’unità d’Italia il servizio di leva venne introdotto ed esteso a tutto il territorio nazionale; la ferma, ovvero la durata del servizio militare in tempo di pace, era all’epoca stabilito in undici anni, di cui cinque sotto le armi, e sei in congedo illimitato.
Vedi anche statura
Marce forzate vedi tappa
Materasso o materassa accessorio del letto costituito da un sacco imbottito che veniva posto immediatamente sopra il pagliericcio cui era simile nella forma e nella grandezza, ma di minore grossezza o altezza.
Era in genere ripieno di lana, o di crine, od anche di stoppa
Mezzaluna o lunetta opera di fortificazione isolata, esterna alle mura, posta a difesa della cortina. E' costituita da due pareti (facce) che si incontrano formando un angolo (saliente), rivolto verso la campagna.
Mitraglia palla da cannone costituita da un sottile involucro di latta, ripieno di palle o schegge di ferro. Allo sparo, l'involucro si squarciava, e la massa di schegge si dilatava a formare una rosa di proiettili, micidiale per la truppa nemica.
Mortaio pezzo d'artiglieria a canna corta, caratterizzato da traiettoria di tiro molto curva. Sparava le bombe che per effetto di tale traiettoria cadevano quasi verticalmente sul bersaglio
Mostra (vestiario militare) risvolto sul colletto e sul paramano, il cui colore indicava il corpo di appartenenza
Munizioni da bocca viveri destinati ai soldati
Mutande o sotto-calzoni (vestiario militare) indumento in panno di lino o di tela bambagina, da indossare sotto i pantaloni, a maggior riparo dal freddo, ed anche per pulitezza.
Le mutande dei bersaglieri erano aperte nell’inforcatura; quelle dei soldati a cavallo vestivano anche la gamba, ed erano munite inferiormente di staffe, affinché andando a cavallo non si arricciassero in su
Obice pezzo d'artiglieria la cui traiettoria di tiro è compresa tra quella del cannone e quella del mortaio.
Ordinamento della cavalleria base dell’intero ordinamento era la squadra comandata da un caporale.
Due squadre formavano il plotone o pelottone, comandato da un luogotenente (tenente) o da un sottotenente.
Due plotoni formavano lo squadrone, comandato da un capitano.
Quattro, sei o otto squadroni formavano il reggimento comandato da un colonnello
Ordinamento della fanteria base dell’intero ordinamento era la squadra, comandata da un caporale.
Due squadre formavano il plotone o pelottone, comandato da un luogotenente (detto anche tenente) o da un sottotenente od anche da un sottufficiale.
Due plotoni formavano la compagnia, comandata da un capitano.
Quattro o sei compagnie formavano il battaglione, comandato da un maggiore.
Due o più battaglioni formavano il reggimento comandato da un colonnello.
Due o più reggimenti formavano la brigata, comandata da un Maggior Generale (detto anche Generale di Brigata).
Due o più brigate formavano la Divisione, comandata da un Luogotenente Generale (o Generale di Divisione)
Ordinanza ha diversi significati, e tra gli altri:
  • soldato posto a particolare servizio di un ufficiale, sinonimo di attendente
  • schiere di soldati poste in ordine di battaglia
Orecchione vedi bastione
Pagliericcio specie di sacco di tela, largo e lungo quanto il letto, riempito di paglia o di foglie secche di granturco.
Era posto tra il materasso e il ripiano di legno che formava la base del letto
Palla (artiglieria) proiettile sferico di ferro, di diametro e peso correlato al calibro del cannone cui era destinato.
Vi erano palle da:
  • 40 libbre (kg. 15),
  • da 32 libbre (kg.12),
  • da 24 libbre (kg. 9),
  • da 16 libbre (kg. 6),
  • da 8 libbre (kg.3).
Il peso della palla (e non il calibro) dava la denominazione al cannone, e così, ad esempio, si diceva cannone da 24 (sottintendendo libbre), cannone da 16, cannone da 8, eccetera.
Anche nell’Esercito Italiano, nei primi anni ’60, era sempre la palla che distingueva il tipo e l’impiego dei cannoni, suddividendoli in tre classi:
  • cannoni da muro o da assedio (da kg. 15, 12, 9, 6, 3, rinforzati);
  • cannoni da campagna (kg. 6 e 3 ma più leggeri dei precedenti, a parità di portata);
  • cannoni da montagna (kg. 1,5)
Gli obici, invece, venivano denominati in base al calibro, espresso in centimetri
Pane biscottato pane a lunga conservazione, usato solo in tempo di guerra e solo quando la particolare situazione non consentiva la regolare distribuzione dell’ordinario pane da munizione.
A seconda della durata di cottura si ottenevano tre tipi di pane, biscottato a un quarto, mezzo biscottato e interamente biscottato, che si conservavano rispettivamente per 10-15 giorni, 30-40 giorni, 40-50 giorni
Pane di munizione veniva così chiamata la usuale pagnotta di forma tonda, di peso e volume determinati, che serviva ad alimentare il soldato per due giorni.
Secondo le buone norme, il pane da munizione doveva essere ben cotto, avere crosta color cannella, esser leggero tanto da galleggiare a lungo sull’acqua, se diviso in due doveva mostrare molti occhi assai ampi, e la mollica non doveva essere umida.
Il pane doveva esser distribuito non prima di 16 ore né oltre le 24 ore dopo sfornato, in quanto doveva essere convenientemente raffermo, e non fresco né stantio
Parallela trincea scavata dagli assedianti, il cui tracciato è all'incirca parallelo a quello del recinto difensivo, ma lentamente converge ad esso.
Scopo della parallela è quello di portare gli assedianti più vicini alle mura restando al coperto.
La tecnica dell'assedio prevede lo scavo di più parallele successive, sempre più vicine alla piazza, fino a che gli assedianti vengono a trovarsi sotto le mura, a distanza utile per sferrare l'attacco finale.
Paramano (vestiario militare) risvolto della manica che copre il braccio sopra il polso
Parapetto Nelle mura, è la parte più alta , spesso munita di feritoie, dietro la quale stanno appostati i difensori.
Nelle trincee, è il terrapieno costruito con la terra di scavo sul bordo della trincea, come riparo dai colpi del nemico.
Parco d’artiglieria arsenale all’aperto, temporaneo e mobile, complessivamente composto da pezzi d’artiglieria, affusti di ricambio, carri, fucine da campagna e materiali diversi
Pelottone (o plotone) vedi ordinamento della fanteria
Piattaforma piano di appoggio per un pezzo di artiglieria, avente lo scopo di evitare che le ruote del cannone affondino nel terreno, rendendo difficile o impossibile l'esatto puntamento e la precisione del tiro. La piattaforma veniva approntata adagiando sul terreno almeno tre travi in legno fissate con picchetti e orientate secondo la principale direzione del tiro; su dette travi, e perpendicolarmente ad esse, venivano poi inchiodate le tavole di legno che costituivano il ripiano, sul quale si piazzava il cannone.
Piazza è così chiamata la città o fortezza assediata.
Piazzola spazio di terreno sistemato per piazzarvi un pezzo d'artiglieria. La sistemazione comprendeva l'asportazione dello strato più superficiale del terreno e la costruzione di ripari, realizzati in genere con terra, legname, gabbioni e fascine.
Pontoniere o pontiere soldato addetto alla costruzione dei ponti.
Nel 1848 lo Stato Sardo aveva due compagnie di pontieri inquadrate nell’Artiglieria; con l’unità d’Italia il corpo dei pontieri venne portato alla consistenza di un reggimento al comando di un colonnello, con un proprio Stato Maggiore
Posterla piccola porta nelle mura, usata dagli assediati per le sortite. Viene chiamata anche postierla, posterula, e in altri modi.
Rinculo, rinculata (artiglieria) Brusco movimento all’indietro del cannone, per effetto dello sparo
Rovescio della trincea la parte posteriore della trincea, quella verso le retrovie.
Saccone vedi pagliericcio
Saliente vedi Bastione, Mezzaluna
Sape pleine in francese, si chiama così lo scavo di una trincea d'assedio (nonché la trincea stessa), quando il lavoro viene condotto avanzando lentamente sotto il fuoco nemico, con ripari che vengono via via realizzati mediante una tecnica appropriata.
Sape simple in francese, si chiama così lo scavo di trincea (nonché la trincea stessa) quando il lavoro viene iniziato totalmente allo scoperto, cioè operando senza alcun riparo. Lo si impiega quando la distanza dalla piazza è tale che il fuoco nemico non risulterebbe particolarmente micidiale. Comunque, il lavoro di scavo allo scoperto è sempre molto pericoloso e perciò viene eseguito soltanto di notte, nella speranza di non essere avvistati e bersagliati dal nemico.
Sape volante in francese, si chiama così lo scavo di trincea (nonché la trincea stessa) quando il lavoro viene eseguito con la protezione di gabbioni. Sino a che i gabbioni non sono riempiti di terra, gli uomini si trovano allo scoperto e pertanto il lavoro, essendo pericoloso, viene eseguito di notte.
Sapeurs zappatori, soldati francesi del genio . Formavano un corpo altamente specializzato, con ufficiali di prim'ordine.
Scacchiere sinonimo di teatro delle operazioni
Scarpa ha due significati:
1. faccia delle mura rivolta verso il fossato cioè verso il nemico;
2. pendenza della parete.
Schako (fr.) o sciaccò copricapo militare alto, a forma di tronco di cono, con visiera e sottogola. (73)
Scopatore (o scopatoio) sinonimo di scovolo
Scoperto essere allo scoperto significa trovarsi esposti al tiro del nemico senza alcun riparo.
Scovolo (artiglieria) Lunga asta in legno terminante con una spazzola di setole a forma cilindrica, per pulire le canne dei cannoni
Sfondatoio (artiglieria) Asticciola sottile di ferro appuntita ad un capo, e con un anello all’altro capo, che si introduceva nel focone per sfondare il cartoccio facendone uscire una piccola quantità di polvere, allo scopo di agevolare lo scoppio della carica
Soffione (artiglieria) cannello di carta, grosso quanto il dito mignolo, lungo circa mezzo metro, pieno di sostanza infiammabile a combustione lenta ma con fiammella vivissima, difficile a spegnersi anche nell’acqua, usato per accendere l’innescatura non fulminante delle artiglierie
Sortita attacco di sorpresa condotto dagli assediati contro gli assedianti.
Sottogola o soggòlo striscia di pelle applicata al berretto a visiera, o al cheppì, che si faceva passare sotto la gola per tenerlo più fermo in capo
Sottopiedi o staffe o cignoli strisce per lo più di pelle, applicate in fondo ai pantaloni e che passavano sotto alle scarpe, per tener distesi i pantaloni
Spalline o spallini ornamento delle spalle fatti a scaglie di metallo giallo o bianco, o tessuti di lana o a filo d’oro o d’argento, che con la loro forma, colore, frange e altre guarnizioni indicavano il corpo di appartenenza e il grado del militare
Spencer giacca corta e molto attillata, guarnita di alamari
Stato Maggiore gruppo di ufficiali al di fuori delle ordinanze, destinati a vegliare l’esecuzione d’ogni particolare del servizio in un reggimento, in una divisione,ecc.
Stato Maggiore Generale nel significato più ricorrente a metà ottocento, lo Stato Maggiore Generale era considerato a parte dal Generale in capo, ed aveva funzione d’intermedio fra i corpi ed il Generale stesso, e di legame tra i vari corpi
Statura la statura era condizione di ammissibilità nell’esercito, e i bandi di leva ne precisavano i limiti minimo e massimo.
Una certa uniformità nella statura dei soldati era infatti necessaria, specie nella fanteria, affinché la truppa inquadrata tenesse il passo e il contatto di gomito, così come era necessaria per evitare difficoltà individuali negli addestramenti, nell’abbigliamento, ecc.
Nell’esercito dell’Italia unita la statura doveva essere compresa tra m. 1,82 e m. 1,56
Tamburo nome che designava sia lo strumento sia il militare che batteva il tamburo (detto anche tamburino)
Tamburo (comandi dati col) vedi battute
Tamburo maggiore sottufficiale che istruiva e guidava i tamburi di fanteria, precedendoli nelle marce
Tappa luogo dove i soldati mangiano e riposano quando percorrono un itinerario.
Lungo le strade militari, erano stabiliti posti fissi di tappa con magazzini di viveri, in genere uno ogni 20 chilometri, essendo tale la distanza mediamente percorribile dalla fanteria in un giorno.
Nelle marce forzate potevano farsi in un giorno due tappe, percorrendo 40 chilometri.
Tasca a pane, tascapane piccola sacca dotata di una lunga striscia di cuoio, che il soldato portava a tracolla ed era usata per riporvi il pane
Teatro della guerra ampia superficie geografica comprendente nazioni o province, entro le quali si muovono eserciti in guerra tra loro.
Nell’epoca di Napoleone fu teatro di guerra quasi tutta l’Europa
Teatro delle operazioni superficie geografica entro la quale un esercito esegue le operazioni della sua campagna militare; il teatro delle operazioni fa parte del teatro della guerra
Telegrafo elettrico o di Morse apparecchio telegrafico inventato nel 1832 dall’americano Samuel Morse.
Il primo messaggio telegrafico fu lanciato da Morse nel 1844 da Washington a Baltimora, e nel decennio successivo l’uso del telegrafo si diffuse rapidamente anche in Europa.
Nel 1858 fu posato il cavo telegrafico sottomarino che rese possibili le comunicazioni tra Europa ed America
Telegrafo ottico o alla Chappe apparecchio per trasmettere segnali ottici a distanza, inventato nel 1791 dal francese Claude Chappe.
Nei primi decenni dell’ottocento Parigi comunicava con le principali città di Francia a mezzo di linee telegrafiche, costituite da una successione di torri distanziate di circa dieci chilometri l’una dall’altra, che portavano in sommità il telegrafo ottico.
Questo era costituito da un’asta verticale, portante in cima una traversa girevole, che a sua volta portava alle estremità delle ali anch’esse girevoli; le varie posizioni della traversa e delle ali costituivano altrettanti segnali.
In condizioni di buona visibilità, un messaggio poteva giungere da Parigi a Tolone in circa venti minuti.
Un tipo simile di telegrafo adottato negli Stati Sardi a metà ottocento forniva 543 segnali principali.
Con l’introduzione del telegrafo elettrico, il telegrafo ottico venne progressivamente abbandonato
Terrapieno massa di terra accumulata in modo da reggersi da sola, o che viene sostenuta da strutture predisposte allo scopo.
  • Nelle opere di fortificazione: terreno, naturale o di riporto, addossato al lato interno delle mura, e sopraelevato rispetto al piano di campagna. Veniva utilizzato per sistemarvi le postazioni difensive, soprattutto le artiglierie.
  • Nelle postazioni per artiglieria : struttura per proteggere la postazione dai tiri nemici, realizzata con terra, legname, gabbioni e fascine
Tiragliore o tiragliatore soldato di fanteria leggera, con impiego tattico simile a quello dei bersaglieri
Tranchée simple vedi Sape simple
Travailleurs soldati francesi di fanteria, che venivano posti a disposizione del genio come manovalanza, specie per eseguire lavori come lo scavo di trincee allo scoperto (v. Sape simple) o il coronamento di brecce, da eseguire in poche ore.
Con accezione più ampia possono comprendersi nel termine anche i soldati del genio impegnati nello scavo di trincee.
Traversa sbarramento interno alla trincea, disposto a squadro rispetto alla direzione della trincea, come protezione dal fuoco d'infilata.
Treno o traino l’insieme degli uomini, dei cavalli e dei carri, addetti al trasporto di materiale militare
Treno d’artiglierie di campagna insieme dell’artiglieria di campagna con ogni loro carreggio, munizioni ed attrezzi.
Oltre ai pezzi incavalcati sui loro affusti, vi erano i carri per munizioni, per le cartucce della fanteria, per materiali di riserva e per fucina.
Ogni carreggio era in genere trainato da sei cavalli, condotti da tre cannonieri-conducenti che cavalcavano il cavallo di sinistra di ogni pariglia o coppia di cavalli
Tromba (comandi dati con la) i comandi dati con la tromba, analogamente alle battute date col tamburo, prendevano nome dalle varie attività svolte dalle truppe, come la diana (la sveglia), la generale (l’adunata) , la carica ecc., e inoltre comprendevano segnali specifici per la cavalleria, come il buttasella (insellare i cavalli), l’abbeveratoio, ecc.
Trombetta o trombetto o trombettiere soldato che suona la tromba
Tunica abito militare abbottonato sul mezzo del petto, con falde che scendevano fino alla piegatura del ginocchio
Ufficiali gli ufficiali dell’esercito si distinguevano in:
  • Ufficiali Generali,
  • Ufficiali Superiori,
  • Ufficiali Inferiori,
  • Ufficiali Subordinati.
vedi gerarchia militare
Uosa indumento che rivestiva la gamba, fatto in tela forte o in pelle, abbottonato lungo la parte laterale esterna, e tenuto fermo da una staffa in pelle, passante sotto la scarpa.
Le uose si portavano in genere sopra le calze, e talvolta sopra i pantaloni
Vite di mira grossa vite di ferro posta verticalmente sotto la culatta del cannone e manovrata da una manovella a crociera, che serviva ad alzare o abbassare la culatta, per aggiustare la mira del cannone
(vedi immagine >> LA DIFESA DI ROMA, tavola 25)
Volteggiatore soldato di fanteria leggera, generalmente piccolo di statura, con impiego tattico simile a quello dei bersaglieri
Zaino sacco a spalle che portavano i soldati di fanteria, riponendovi una parte dei loro indumenti e l’occorrente per la pulizia della persona; era fatto in genere di pelle conciata, col pelo rivolto all’infuori
Zappa sinonimo di trincea d’assedio , vedi sape pleine, sape volante
Zappatore soldato del genio particolarmente addetto ai lavori di fortificazione, sia difensiva che di assedio

 
 
Per saperne di più:
http://libri.freenfo.net/0/0067120.html Galileo Galilei:
"Trattato di Fortificazione", teoria, pratica e terminologia della fortificazione, testo con disegni esplicativi
http://www.fortidigenova.com/genovamura/glossario.html ampio glossario
http://www.veronafortificata.it © 2004 Comune di Verona, ampio glossario
http://www.arpnet.it/assam/glossario.htm Sito della Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare (A.S.S.A.M.); ampio glossario
http://www.demauroparavia.it dizionario on-line della lingua italiana
http://www.atelierdesdauphins.com/histo/glosbast.htm Ampio glossario (francese)
http://www.civilwarfortifications.com/dictionary/dictionary.html ©2003, ampio glossario (inglese) con disegni esplicativi e fotografie