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Dal Giornale delle Operazioni del Generale Vaillant:

<< Giornata del 28 giugno >>
<< (…) Per un giorno e mezzo l'artiglieria francese e l'artiglieria romana si scambiarono colpi su colpi in un duello durissimo, senza soste, mostrando grande tenacia e grande coraggio sia da una parte che dall'altra.
Da parte sua, la nostra batteria n° 14 aveva continuato, sin dal mattino, a battere in breccia contro il fianco sinistro del bastione 8.
Alle quattro e mezza del pomeriggio il muraglione crollò; alle otto di sera la breccia era pressoché praticabile. (…) >>
(Vaillant, op. cit., pag. 129)
 
<< Giornata del 29 giugno. >>
<< Alle ore nove il maggiore del genio Galbaud-Dufort assunse il comando d'attacco, avendo ai suoi ordini i capitani Regnault e Prévost, e quattro plotoni di sapeurs.
Sin dalla mattina, la batteria 14 aveva ricevuto ordine di demolire la villa Savorelli, situata subito dietro la gola del bastione 9, e in posizione dominante; era evidente, infatti, che una volta conquistato il bastione ci sarebbe stato difficile mantenerne il possesso, se fossimo stati esposti a fuoco di fucileria dall'alto, proveniente dalla villa.
Il tiro dei tre cannoni della batteria 14 contro questa villa aveva già conseguito ottimi risultati, quando il comandante d'attacco avvertì il comandante dell'artiglieria che, a quanto si poteva vedere, all'interno del bastione 8 il nemico stava scavando una trincea, che s'appoggiava proprio all'orecchione (1) del fianco sinistro, dove avevamo aperto la breccia ; perciò era urgente allargare la breccia, abbattendo anche l'orecchione.
Allora i due pezzi di sinistra della batteria cambiarono direzione di tiro e presero a martellare l'orecchione, mentre il pezzo di destra continuò da solo a demolire la villa Savorelli. Il tiro della batteria continuò a ritmo costante e sostenuto, nonostante il gran caldo, (2) conseguendo pieno successo: verso le tre del pomeriggio la breccia dell'orecchione era quasi fatta. Da quel momento in poi la batteria rallentò la frequenza dei colpi, e si limitò a tirare sulle macerie e sulla terra franata per addolcire la pendenza della breccia.
A fine giornata la breccia era praticabile su tutta la lunghezza del fianco >>
(Vaillant, op. cit., pag. 132)

traduzione a cura di JEANNE SABATINI

(1) Orecchione : tratto di mura del bastione, che raccorda il fianco alla faccia.
(2) Quando la temperatura dell'aria era elevata, le canne dei cannoni tendevano ad arroventarsi, e perciò si doveva rallentare la frequenza dei tiri.
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