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Dal Giornale delle Operazioni del Generale Vaillant:

<< Notte dal 29 al 30 giugno. >>
<< (…) Nel Bastione 8 il nemico aveva tutto predisposto per opporci una resistenza accanita. Dietro il muro aureliano, là dove questo muro si congiunge all'angolo sinistro della cortina (8 - 9), erano stati posti in batteria quattro pezzi di artiglieria, pronti a far fuoco sulla breccia. (1)
Dal Bastione 6, scrutando con un po' d'attenzione, se ne potevano distinguere le cannoniere ; e c'era di che esserne preoccupati, perché questa batteria, ancora perfettamente efficiente, poteva accogliere a colpi di mitraglia una nostra colonna d'attacco che, sbucando dalla breccia, se la sarebbe trovata di fronte a soli 140 metri di distanza. E per lasciare libero un più ampio campo di tiro per la batteria, i difensori avevano preso posizione a ridosso delle facce del bastione, ben protetti nelle loro trincee. Presso la faccia sinistra del bastione, in prossimità del saliente, c'era poi un piccolo padiglione esagonale, rimasto intatto nonostante i bombardamenti, che era fortemente presidiato. Infine, da quanto si poteva dedurre osservando i lavori eseguiti dal nemico alla sommità della breccia, era possibile che il sistema di difesa comprendesse anche delle mine.
In conseguenza, le superiori disposizioni di carattere generale, assunte su proposta del generale comandante del genio e poi integrate da altre di carattere esecutivo al momento dell'attacco, furono le seguenti: (2)
"La sera del 29 giugno, andranno all'assalto sei compagnie d'élite, appartenenti ai sei reggimenti della seconda divisione comandata dal Generale Rostolan. Queste compagnie costituiranno due colonne, l'una di attacco e l'altra di riserva, ciascuna agli ordini di un comandante di battaglione.
La prima colonna sarà costituita da tre compagnie del 22° leggero, 32° e 53° di linea, agli ordini del maggiore Lefebre del 53°, e sarà integrata da 30 sapeurs con un ufficiale del genio.
La seconda colonna sarà formata da tre compagnie del 36°, 66° e 68° di linea agli ordini del maggiore Lerouxeau del 68°, e sarà integrata anch'essa da 30 sapeurs con un ufficiale del genio.
(…)
Poco prima che inizi l'assalto della prima colonna alla breccia del Bastione 8, una terza colonna detta di sostegno, forte di tre compagnie d'élite fornite dai battaglioni di trincea (22° leggero, 32° e 53° di linea) uscirà dai propri trinceramenti del Bastione 7. Due di queste compagnie andranno diritte in avanti, assalteranno le trincee nemiche e uccideranno tutti quelli che vi si trovano; la terza compagnia, a passo di corsa, aggirerà il Bastione 8 passando per la sua gola, e conquisterà la batteria di quattro pezzi che batte la sommità della breccia. La colonna di sostegno sarà guidata dal comandante di battaglione Laforet del 22° leggero, e disporrà anch'essa, come le altre colonne, di 30 sapeurs comandati da un ufficiale del genio"
(Vaillant, op. cit., pag. 133)
 
<< Come abbiamo detto, la colonna di sostegno aveva avuto ordine di suddividersi in due contingenti. Poco prima che venisse dato il segnale d'attacco al Bastione 8, tutti e due i contingenti si lanciarono fuori dai nostri camminamenti, accolti da un grandinare di pallottole.
Il contingente di destra, forte di due compagnie, e di 15 sapeurs sotto il comando del tenente Brière, si lanciò subito all'attacco di una grande trincea romana ancora tenuta dai difensori dietro il fronte (6 - 7), uccise tutti quelli che vi si trovavano, poi si buttò di corsa contro un'altra piccola trincea espugnando anche quella, e quindi superò il muro aureliano, penetrando nelle linee nemiche fino a Villa Spada, che attaccò senza entrarvi.
Poi, sapeurs e volteggiatori (3) risalirono sulla sinistra, raggiunsero la batteria romana, e se ne impadronirono dopo aver ucciso o disperso i difensori.
Il contingente di sinistra della colonna di sostegno, che il comandante Laforet aveva voluto guidare di persona, era composta solamente dalla compagnia carabinieri del 22° leggero, e da 15 sapeurs sotto il comando del capitano del genio Prévost. Questo contingente puntò direttamente sulla gola del Bastione 8 e sulla batteria di quattro pezzi del muro aureliano, avendo deciso d'agire rapidamente, combattendo solo alla baionetta. Ma si rese necessario prima di tutto conquistare una trincea della cortina ( 7 - 8 ), da cui partiva un intenso fuoco di fucileria, poi si dovettero superare i trinceramenti che sbarravano la gola del bastione, e tutto questo causò un certo ritardo sui tempi previsti. Pertanto il contingente di sinistra arrivò sulla batteria qualche istante dopo il contingente di destra, e tuttavia in tempo per concorrere energicamente alla conquista della batteria. Il capitano Prévost ed il tenente Brière fecero otturare con sacchi di terra le cannoniere, inchiodare uno dei cannoni, e spezzare gli affusti degli altri cannoni >>
(Vaillant, op. cit., 138 - 139)

 

Dalla Gazette Médical de Paris del 2 gennaio 1850:
( G. Leti, op. cit. p. 433 - 434)

 
<< ..un ufficiale dell'artiglieria romana fu portato a Villa Pamphili col cranio spaccato da dodici colpi di sciabola, una coscia forata da dodici baionettate, una doppia frattura del braccio e dell'avambraccio. Egli aveva difeso la sua batteria come un leone difende la sua prole, ed aveva allora soltanto ceduto quando il suo braccio non poté più obbedire alla sua volontà >> (4)

traduzione a cura di JEANNE SABATINI

(1) Batteria della Montagnola
(2) Vedi tra le Mappe : "Pianta del secondo assalto" di Decuppis
(3) Volteggiatori : soldati di fanteria leggera (v. Glossario)
(4) L'ufficiale di cui si parla era il tenente Filippo Casini, che comandava la Batteria della Montagnola insieme al tenente Oreste Tiburzi, anch'egli caduto eroicamente accanto ai suoi cannoni.