Per saperne di più, TAV. 19

Ritorna alla tavola 19

Dal Giornale delle Operazioni del Generale Vaillant:

<< Notte dal 29 al 30 giugno. >>

<< Assalto al bastione 8 >>
 
<< Il 29 giugno è la festa solenne di San Pietro. Malgrado le preoccupazioni per la difesa, e forse tentando di infondere nella popolazione un senso di fiducia e normalità che ormai lo stesso governo non aveva più, le autorità romane avevano disposto che quella sera la basilica di San Pietro fosse illuminata come di consueto. La magnifica illuminazione di questa cupola colossale, che destò stupore e ammirazione nei nostri soldati, durò tutta la notte, e in certo qual modo illuminò tutte le fasi dell'ultima battaglia >>
( Vaillant, op. cit. pag. 137 , in nota )
 
Durante tutta la serata e fin verso le due del mattino la nostra batteria di mortai, la batteria di breccia n° 14 e le batterie dei Bastioni 6 e 7 fecero fuoco in continuazione, per impedire al nemico di eseguire opere difensive nei punti da noi stabiliti per l'attacco.
Al calare della notte s'era scatenato un violento temporale, che aveva allagato tutte le nostre trincee rendendole pressoché inagibili. (…) Ciononostante, alle ore due e un quarto, quando cominciava appena ad intravedersi il primo chiarore del giorno (…) la colonna di sostegno agli ordini del comandante Laforet, (…) ricevette l'ordine di muoversi uscendo dal Bastione 7, e qualche istante dopo il colonnello Niel, capo di stato maggiore del genio, dava il segnale d'assalto al Bastione 8. Subito la prima colonna, agli ordini del comandante di battaglione Lefebre e della quale faceva parte una brigata di sapeurs diretta dal capitano del genio Doutrelaine, s'inerpicò su per la breccia, malgrado un intenso fuoco di fucileria. Arrivata in sommità, la colonna fu costretta ad infilarsi in una strettoia di soli due metri, tra le rovine dell'orecchione e quelle della casa Merluzzo (1) ; questo ostacolo ne arrestò la marcia, e fu superato con molta fatica. Ciononostante i nostri soldati posero piede sul terrapieno e andarono avanti. Ma fatti pochi passi sul bastione, il comandante Lefebre cadde ferito. (…) Tuttavia, la testa della colonna, guidata dal capitano Doutrelaine, giunse rapidamente sulla batteria romana dove già si trovava il tenente del genio Brière con la colonna di sostegno.
Dopo questa prima colonna, arrivarono sul bastione le tre compagnie di travailleurs, con alla loro testa il comandante di battaglione Galbaud-Dufort, aiutante di campo del generale comandante del genio, e il capitano Regnault. Questi due ufficiali si misero subito ad eseguire il tracciato di un trinceramento che partendo dalla casa Merluzzo si dirigeva verso la mezzeria della faccia sinistra del bastione. Ma era stata da poco iniziata la posa in opera dei primi gabbioni, quando il comandante Galbaud-Dufort cadde mortalmente ferito sotto il fuoco proveniente dal piccolo padiglione ubicato in prossimità del saliente. Questo padiglione fu poi conquistato solo in un secondo tempo, dopo la manovra d'aggiramento effettuata dalla colonna di sostegno partita dal Bastione 7"
( Vaillant, pag. 137 - 138 )

traduzione a cura di JEANNE SABATINI