Per saperne di più, Veduta Generale presa sotto il Casino dei Quattro Venti

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Questo scenario del campo di battaglia, per essere ben compreso, va confrontato e integrato con la descrizione che ne fa il bollettino di Garibaldi dopo la battaglia del 3 giugno, con punto di vista opposto al precedente, cioè dalle posizioni italiane, guardando dalle mura verso la campagna:

“.. Dalla Porta San Pancrazio parte una strada che conduce direttamente al Vascello (a 250 passi), poi la strada si divide. Il ramo principale discende a destra lungo il giardino della Villa Corsini, circondato di alte muraglie, e va a congiungersi colla grande strada di Civitavecchia. Un’altra, fiancheggiata da siepi, conduce direttamente alla Villa Corsini, che è a 300 passi dalla Villa Vascello. E il terzo cammino gira a sinistra e si prolunga come la prima strada, lungo l’alta muraglia del giardino di Villa Corsini.
La Villa Vascello è un grande e massiccio fabbricato a tre piani, circondato da giardino e da mura. Innanzi la Villa ( a 50 passi) havvi una piccola casetta dalla quale si può far fuoco contro le finestre della Villa Corsini.
Sul cammino di sinistra (100 passi) oltre il punto di separazione delle strade vi sono due piccole casette, l’una dietro il giardino stesso della Villa Corsini, l’altra a 20 passi più avanti a sinistra della strada.
La Villa Corsini, posta sulla prominenza del terreno, lo domina tutto all’intorno. Ella è circondata dal giardino ed ha alte mura. La posizione della Villa è assai forte, tanto più che volendola attaccare senza far precedere qualche preparativo di approccio, conviene (è inevitabile), passando pel cancello che si trova a piè del giardino, sostenere il fuoco concentrato, che il nemico difeso e coperto dalle siepi, dai vasi, o dentro la Villa stessa, fa su quel punto al quale le mura del giardino vanno congiungendosi ad angolo acuto.
Il terreno è dappertutto molto accidentato, e oltre la Villa Corsini ( al di là della Villa) riesce molto favorevole al nemico, dappoiché abbassandosi ed essendo cosparso di boscaglie e attraversato da strade profonde, gli permette di concentrarvi le sue riserve al sicuro dei nostri fuochi, quando il cannone lo obblighi ad abbandonare la casa.”

(Dandolo, I Volontari.., cit. p. 182 – 183)