Per saperne di più, Pianta del secondo assalto

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Racconta De Cuppis:

“Secondo ed ultimo assalto”
“Due colonne formate ciascuna di 3 compagnie scelte prese nei differenti reggimenti, cioè 22 leggero, 32, 36 e 53 di linea dovevano concorrere all’attacco. Una colonna di riserva, pure di 3 compagnie scelte, è ugualmente formata, ed il restante del reggimento 22 leggero che formava la guardia della trincea fu destinato a sostenere la colonna d’attacco e riserva. Inoltre possiamo aggiungere che tre compagnie scelte portanti gabbioni e fascine dovevano marciare fra le colonne d’assalto propriamente dette e la riserva.

Tutte le suddette colonne furono poste sotto gli ordini superiori del tenente colonnello Espinasse del 22 leggiero; la prima colonna d’assalto comandata dal comandante Lefebre del 53, doveva abbordare la breccia: la seconda colonna sotto gli ordini del comandante De la Forest del 22 leggiero, doveva poco prima dell’attacco sboccare dalla gola del bastione 7, ed abbordare la trincera romana che difendeva il bastione 8 per la sua gola, e prestare mano all’altra colonna che abbordava la breccia.

Alle 2 e un quarto l’ultimo dei tre colpi di cannone a mitraglia, che doveva servire di segnale, parte dalla batteria di breccia (vedi nella figura la batteria 14 situata all’esterno presso l’8° bastione), le colonne d’attacco si slanciano all’assalto, e le compagnie scelte del 22 leggiero ne formano la testa. – Non un colpo di fucile è tirato da’ francesi: il più perfetto silenzio regna ne’ loro ranghi: si abborda e si rovescia alla baionetta tutto ciò che le si oppone. La batteria romana di 7 pezzi, cioè quella della montagnola, la quale doveva fulminare lo sbocco della breccia è presa dal 22 leggero, e gli artiglieri uccisi sui loro pezzi.- Alle ore tre del mattino (30 giugno) tutto era finito.”

(De Cuppis :“Atlante generale dell’assedio di Roma.” cit., p. 4, nota 3)