Per saperne di più, TAV. 9

Ritorna alla tavola 9

Dal Giornale delle Operazioni del Generale Vaillant (1):

<< Attacco dei romani contro la casa dalle 6 persiane verdi >>

<< Alla mattina del giorno 4 il nemico, accortosi che la casa dalle 6 persiane verdi era debolmente presidiata, tentò di attaccarla facendo una sortita . Ma poiché il nostro presidio, formato da una compagnia di sapeurs, venne subito rinforzato da due compagnie di volteggiatori accorsi da San Carlo, (2) i romani si fermarono senza attaccare combattimento, e poi si ritirarono. Poco tempo dopo, sul saliente del Bastione 6 i romani smascherarono due cannoniere, e cominciarono un furioso bombardamento, crivellando di colpi la casa dalle 6 persiane verdi. Rimasero uccisi due nostri soldati e un capitano dell'artiglieria di marina che era in missione presso di noi. (…)>>
( Vaillant, op. cit., pag. 38 )
 
<< Notte dal 4 al 5 giugno. Vengono piazzate le batterie 1 e 2.>>
<< (…). Poiché all'inizio dell'assedio potevamo disporre di poche bocche da fuoco, ci limitammo a montare due sole batterie, alle spalle della parallela.
La prima batteria aveva il compito di controbattere 3 pezzi dell'artiglieria romana piazzati sul Bastione 6 in prossimità del saliente, che sparavano da cannoniere aperte obliquamente nel parapetto del bastione. Da due giorni questa batteria romana ci dava del filo da torcere, tirando in continuazione contro le nostre vie di comunicazione e contro i nostri piccoli depositi di trincea. In particolare, il piccolo deposito di trincea sistemato nella casa dalle 6 persiane era stato sottoposto ad un bombardamento così intenso che il giorno prima eravamo stati costretti ad abbandonare la posizione, sia pure temporaneamente. La nostra batteria, che doveva controbattere quella romana, venne denominata batteria n°1; fu piazzata a 560 metri dalle mura, quasi in asse col bastione 6, ed ebbe in dotazione due cannoni da 16 e di un obice da 22 centimetri.
Alla sedicesima batteria del terzo reggimento (capitano Gachot) fu affidato il compito di allestire la postazione e provvedere al servizio di questa batteria.
La seconda batteria, o batteria n° 2, aveva il compito di ridurre al silenzio le batterie di Sant'Alessio e del Testaccio, situate sulla riva sinistra del Tevere, che insieme alla batteria del Bastione 6 sottoponevano a continuo bombardamento le pendici del Monte Verde, punto di passaggio obbligato per le vie di comunicazione tra il fronte e le nostre retrovie. Per la postazione della batteria n° 2 venne individuata un'area adatta, a destra della prima parallela, dalla quale si vedevano bene sia Sant'Alessio che il Testaccio. La batteria 2 venne dotata di due pezzi da 24 e un obice da 22 centimetri, e venne affidata alla sedicesima batteria dell'ottavo reggimento (capitano Langlade).
I lavori di costruzione della batteria n°1 iniziarono alle nove e trenta di sera, e vennero ultimati alle quattro di mattina del giorno seguente, 5 giugno ; due ore dopo la batteria apriva il fuoco. (3)
I lavori per la batteria n°2 iniziarono contemporaneamente a quelli della prima batteria, ma durarono molto più a lungo, fino alle sei del mattino, a causa di un incidente : uno dei due pezzi da 24 era fuoruscito dai suoi sostegni e riuscì difficile rimetterlo a posto , non avendo sotto mano gli attrezzi necessari.
E così la batteria n° 2 fu in grado di aprire il fuoco soltanto alle nove di mattina del 5 giugno >> ( Vaillant, op. cit., pag. 45 )

traduzione a cura di JEANNE SABATINI

(1) Vaillant, op. cit., pag. 38 e segg., pag. 45 e segg.
(2) Il seminario di San Carlo era la sede del Quartier Generale del genio e dell'artiglieria, e nei pressi vi erano due accampamenti per il genio e per la fanteria. Oggi la zona ricade entro l'area dell'ospedale San Camillo, lato est.
(3) Come si vede dalla mappa n° 3 dello Stato Maggiore francese, la batteria n°1 era piazzata proprio davanti alla casa dalle 6 persiane verdi, nella zona oggi corrispondente a Piazza Oriani - Via Barrili. La batteria n° 2 era invece piazzata più a destra, nella zona oggi corrispondente a Via Poerio - Via Dall'Ongaro dalla quale, come dice Vaillant, si vedono bene Sant'Alessio e il Testaccio.