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Dal Giornale delle Operazioni del Generale Vaillant (1):

 

<< Sulla riva destra del Tevere la piazza è difesa da una cinta di mura dal tracciato moderno (2) ; progettata sin dal 1550, venne costruita sotto Urbano VIII tra il 1623 e il 1644
. Le mura sono alte da 8 a 10 metri, hanno rivestimento in mattoni, e in alcuni tratti sono dotate di una controscarpa in terra, di altezza limitata. Non esistono opere di fortificazione esterna.
Non può infatti considerarsi come vera opera di fortificazione esterna quella specie di mezzaluna che inaspettatamente ci trovammo davanti scavando le nostre trincee, nella settima notte d'assedio, cioè nella notte tra il 10 e l'11 giugno: si tratta di un manufatto con muri di scarso spessore, la cui faccia sinistra non ha alcun validità difensiva, e la cui faccia destra presenta un solo ordine di feritoie poste in basso, allo stesso livello di una piccola banchina in terra, e a pochi decimetri dal suolo naturale che costituisce terrapieno (…).
I bastioni e le cortine hanno alle spalle un terrapieno, che è in genere più basso delle mura. La sommità delle mura presenta ovunque un coronamento in sacchi o cesti pieni di terra, disposti con intervalli che formano le feritoie per i fucilieri. Per arrivarvi, dove il terrapieno non è abbastanza alto sono state costruite delle impalcature in legno, che sostengono il cammino di ronda .(…)
Le cannoniere consistono in aperture predisposte nelle mura o nei terrapieni che proteggono le batterie. A quanto si poteva vedere, la città era disposta a qualsiasi sacrificio si rendesse necessario per la difesa. All'esterno delle mura, e lungo tutta la cinta difensiva, si vedevano i romani abbattere muri, alberi, case, e qualsiasi altra cosa che potesse creare ostacolo ai tiri dei difensori o costituire riparo per gli assedianti; all'interno delle mura, erano stati messi sacchi di terra con feritoie al di sopra di tutti i muri fiancheggianti le principali strade che portavano verso la città. Da ogni parte si alzavano barricate; una commissione composta da un gruppo di esaltati, tra i quali tre deputati, stabiliva dove fare le barricate e ne dirigeva la costruzione; la stessa commissione aveva anche compilato delle istruzioni sui compiti assegnati a ciascuna barricata .(3)
Queste barricate erano dotate di validi parapetti in terra, dello spessore di 3 o 4 metri, e avevano fossati con pareti tagliate a picco, profondi in genere 2 metri e difesi da palizzate verticali e orizzontali; queste ultime erano a volte realizzate con sbarre di ferro. (4) >>

traduzione a cura di JEANNE SABATINI

(1) Vaillant, op. cit., pag. 24
(2) Le Mura Gianicolensi.
(3) Vedi "Istruzione popolare per la difesa dei paesi dello Stato" a pag. 293 di Leti, op. cit.
(4) Vedi sezione schematica delle barricate romane nella mappa n°2 dello Stato Maggiore francese