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Dal Giornale delle Operazioni del Generale Vaillant:

<< Giornata del 14 giugno >>
<< (…) Alla mattina, ci accorgemmo che il terrapieno della faccia sinistra del bastione 7, demolito il giorno prima dalla nostra artiglieria, durante la notte era stato riparato con sacchi di terra e munito di feritoie. Da lì partì ben presto un nutrito fuoco di fucileria contro la batteria n°5, che rispose prontamente al fuoco distruggendo le nuove opere di difesa e tirando a mitraglia, per stanare i difensori. Tuttavia non si riuscì mai a far tacere completamente la fucileria nemica, perché appena finito il bombardamento i romani occupavano le macerie appostandosi dietro ogni benché minimo riparo, e di lì ricominciavano a sparare. (…) >>
(Vaillant, op. cit., pag.77)
 
<< Notte tra il 21 e il 22 giugno >>
<< Al bastione 7, la colonna di sinistra scalò la breccia senza alcuna difficoltà.
I soldati romani posti a difesa della breccia, colti di sorpresa, spararono una sola scarica di fucileria e subito si ritirarono raggiungendo i reparti di riserva, che occupavano due case situate alla gola del bastione. Ma anche questi non si aspettavano il nostro attacco, perciò non opposero valida resistenza, e facemmo una cinquantina di prigionieri. Una parte degli uomini della colonna d'attacco , insieme con alcuni sapeurs al comando del sergente Collin si spinsero sulla sinistra fino al bastione 8, vicino alla casa ubicata accanto al fianco sinistro del bastione. I difensori che occupavano la casa si ritirarono subito. Il sergente Collin fece prigioniero un tenente colonnello che in quel momento stava facendo un giro d'ispezione, accompagnato da un ufficiale e due cavalleggeri.
I travailleurs , che erano saliti sulla breccia seguendo la colonna d'assalto, si impegnarono subito nella costruzione di un trinceramento a difesa dal bastione conquistato >>
(Vaillant, op. cit., pag.105)

traduzione a cura di JEANNE SABATINI
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