Per saperne di più, Leone Paladini: Veduta

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La stampa qui riprodotta porta, nell’originale, un lungo titolo, due lunghissimi sottotitoli e una complessa leggenda, che illustrano avvenimenti e personaggi.
Ne risulta un quadro che ricorda i cartelloni dei cantastorie, come si addice ad un evento storico ormai entrato nell’epica popolare.

Il titolo:
Veduta della VILLA GIRAUD detta il VASCELLO e della VILLA CORSINI detta il CASINO DEI QUATTRO VENTI fuori Porta S. Pancrazio.

Primo sottotitolo:
Il quadro rappresenta il 3° contro-attacco dato dalle truppe romane nella mattina del 3 Giugno 1849 per riprendere ai francesi il Casino dei Quattro Venti di cui questi si erano impadroniti per sorpresa nella notte.

Secondo sottotitolo:
E’ il momento in cui il Colonnello Masina (bolognese) spinge coi suoi Lancieri una carica fino sulla scalinata del Casino in cima alla quale egli incontrò un’eroica, ma inevitabil morte.

La leggenda è costituita da vari gruppi di scritte a carattere assai minuto, tutte poste al di sotto dell’immagine, ma riportate abilmente in corrispondenza dei vari personaggi. Possiamo così tra l’altro distinguere, procedendo da sinistra verso destra:

Il Maggiore Ramorino che si spinge con una compagnia verso il convento di S. Pancrazio
(all’estrema sinistra, in secondo piano)

Il Col. Pietra-Mellara riportato ferito mortalmente

Il cavallo del Col. Mellara che perduto il suo cavaliere fugge spaventato

Lungo il Viale Corsini: Lancieri di Garibaldi al seguito del Col. Masina

Enrico Cernuschi Commissario alle barricate che passeggia infischiandosi delle palle francesi

Il Dottor Bertani che impreca ai francesi

Goffredo Mameli (il poeta) riportato ferito mortalmente (presso il cancello di Villa Corsini)

Il Col. Luciano Manara che annuncia l’arrivo del suo Battaglione (al centro, in primo piano)

Garibaldi (a cavallo, al centro) che dà gli ordini a
Col. Daverio Capo di Stato Maggiore
(a piedi, davanti a Garibaldi)

Anghiar, il Moro di Garibaldi (a cavallo, dietro a Garibaldi)

Il Col. Masina che ucciso cade di cavallo (al centro, lontanissimo, in cima alla scalinata)

Generale Avezzana, Ministro della Guerra, che esamina la posizione (da una terrazza del Vascello)

Il Col. Medici che arriva colla sua Legione (all’estrema destra, in primo piano)

Nel gruppo della Legione Medici vengono indicati i nomi dei volontari, e tra essi il Paladini raffigura sé stesso, facendo così assumere all’intera rappresentazione della battaglia un valore di testimonianza, ribadito dalla firma che si legge in basso a sinistra:

Leone Paladini vide, ricordò e dipinse, 1884