Per saperne di più, Giuseppe Mazzini Triumviro della Repubblica Romana

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Il 29 marzo 1849 l’Assemblea della Repubblica Romana nominava Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini membri del Triumvirato, organo supremo del potere esecutivo. Mazzini aveva all’epoca 44 anni, e già da tempo era una figura di primo piano nel mondo politico e culturale europeo.

Mazzini fu l’anima della Repubblica Romana, rivelando doti di grande statista. Sotto la sua guida, furono presi provvedimenti improntati a giustizia e moderazione, evitando e all’occorrenza reprimendo ogni eccesso rivoluzionario. Sotto la bandiera della libertà e dell’indipendenza, Mazzini seppe mantenere la repubblica moralmente forte e compatta nei suoi quadri civili e militari, al di là delle differenze ideologiche e dei contrasti personali.

Durante l’attacco delle potenze coalizzate sostenne e animò fino all’ultimo la più ferma resistenza. Ma prima del proditorio attacco francese del 3 giugno, che per la Repubblica segnò l’inizio della fine, Mazzini aveva cercato con abilità e ostinata pazienza le vie di una pace onorevole, tessendo una rete di rapporti diplomatici.

In particolare, Mazzini aveva coltivato i contatti coi democratici francesi, poiché non si rassegnava all’idea che la Repubblica francese volesse davvero eliminare una repubblica sorella, la Repubblica Romana, per rimettere sul trono un monarca assoluto, il Papa-Re. Pertanto Mazzini si era impegnato a fondo anche nella trattativa diplomatica con Lesseps, che il governo francese aveva delegato per trattare la pace, mentre in realtà preparava il mortale attacco alla Repubblica Romana. Significativo, in proposito, è il carteggio raccolto negli Atti del Triumvirato (vedi Archivio elettronico della Domus Mazziniana).

Caduta la Repubblica, Mazzini riprese la via dell’esilio, e continuò la lotta di tutta una vita spesa per l’ideale.