Per saperne di più, Postazione Romana a San Pietro in Montorio

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“.. la storia militare rammenta una maniera di duello combattuto fra la batteria del Pino, e quelle francesi; armavano la prima sei cannoni, e altri quattro la sostenevano all’ala destra; i Francesi cominciarono ad aprire il fuoco da certa batteria costruita durante la notte sopra la breccia della cortina, lo accrebbero con copia di mortai, che piovevano bombe a scroscio(..). Onde la gente abbia contezza del come i Francesi spesseggiassero con le bombe basti dire che della notte 20 ne caddero nella batteria del Pino (..); cacciato via Garibaldi dalla Villa Spada, egli aveva stabilito il suo domicilio fra il terzo e il quinto cannone della batteria a destra; bastò un’ora a costruirgli la casa composta di alcune stoie fitte su quattro lancie piantate in terra; fin costà andavano a visitarlo le gentildonne romane, e a questi giorni mentre ei ci si intratteneva sotto in compagnia di due dame, una bomba ruinando dall’alto mise in sfascio la casa, e ospite ed ospitate ricoperse con un mucchio di terra; il Generale le accomiatò, comecché ripugnassero, e da quel giorno in poi per amore di schivare sventura non consentì, che più oltre lo visitassero(..)
“Centocinquanta bombe nello spazio di una notte ruinarono in Trastevere, nei quartieri Santo Andrea della Valle, Argentina, e Gesù; in un’altra più del doppio; si rammentano malconci dalla barbarie francese l’Aurora di Guido Reni nel palazzo Rospigliosi a Montecavallo, il tempio della Fortuna virile (..); protestarono gli artisti, e il municipio romano con essi, e più autorevoli di tutti, i rappresentanti delle potenze straniere, i quali (per adoperare le medesime loro parole) contestavano a viso aperto al generale di Francia, il profondo dolore pel bombardamento di Roma per più giorni e più notti continuato, non solo con danno di donne e fanciulli innocenti , ma altresì con pericolo degli abitanti neutrali; di già parecchi innocenti perirono, parecchi capi di opera di arte che veruno potrà rifar mai, andarono perduti ..”
(Guerrazzi: Lo Assedio …, cit., p.861 – 864)

“Le bombe erano pure dirette contro la chiesa di San Pietro in Montorio, sebbene sul campanile di essa sventolasse la bandieruola nera, per indicare che in quel tempio era posta l’ambulanza per le prime cure dei feriti”
(Cadolini: I ricordi di un volontario, in “Nuova Antologia”, maggio – giugno 1909, p. 454)