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La raccolta, rilegata in nove volumi, è costituita all’incirca da novecento incisioni e disegni e, verosimilmente, prende il nome dal suo proprietario, che non era certo l’autore o, quanto meno, non era certo l’unico autore dei disegni, dato che nei figurini si possono riconoscere le mani di almeno cinque autori, diversi tra loro per resa grafica, ricerca dei particolar o caratterizzazione paesaggistica.
Mani diverse si possono riscontrare anche nei disegni che raffigurano l’esercito della Repubblica Romana e, in precedenza, in quelli che raffigurano l’esercito pontificio che, nella quasi totalità, era rimasto a prestar servizio anche sotto il Governo Provvisorio insediatosi a Roma dopo la fuga di Pio IX a Gaeta.
Alcune immagini si riferiscono a progetti di uniformi non eseguite e testimoniano varianti, studi, modifiche. In altri casi la raffigurazione paesaggistica è fortemente condizionata dal tipo militare rappresentato: è il caso del “Caporale di finanza” del 1826 rappresentato sullo sfondo di Piazza di Pietra ove, allora, era ubicata la “Dogana di terra”.
Tra gli autori troviamo Murrani e Ferrari. Numerosissime infatti sono le acqueforti di Filippo Ferrari, scultore ed incisore che, carbonaro e repubblicano, partecipò alla difesa della Repubblica romana.
Molto significativo per la storia della Repubblica è notare che alcuni figurini sono datati “1° luglio 1849”, prova ulteriore della caparbia volontà di resistere e di non volersi lasciar sopraffare dall’avanzata dei francesi.
Le vicende della Repubblica Romana sembrano costituire una sorta di spartiacque politico-emotivo nelle vicende della raccolta. Infatti, se negli anni che vanno dal 1823 al 1849 il materiale iconografico è numerosissimo e, spesso, artisticamente rilevante, per gli anni che seguono i documenti iconografici diventa più scarsi e d’inferiore qualità. Secondo Piero Cruciani tale calo d’interesse “potrebbe significare che dopo la restaurazione papale il Piroli abbia voluto, o dovuto, smettere di interessarsi a questa sua raccolta”.
Filippo Ferrari (Roma 25 febbraio 1814 - 30 gennaio 1897) aveva seguito gli studi giuridici e poi aveva iniziato la carriera artistica di incisore e scultore sotto la guida di uno zio paterno.
Autore di una raccolta di costumi civili ed ecclesiastici dello Stato pontificio, fu padre del famoso Ettore Ferrari, anch’egli pittore e scultore, attivo uomo politico della Sinistra democratica.

Maria Pia Critelli