Commento all’immagine:
 
Il sottufficiale è in gran tenuta, uniforme che veniva indossata nelle occasioni più importanti; da notare i
cannoni incrociati
sullo sciaccò, che è sormontato dal grande piumetto a salice; i pantaloni sono protetti da
rinforzi in cuoio (gambali),
che erano normalmente utilizzati dalle truppe a cavallo.
L’artiglieria repubblicana disponeva di un centinaio di pezzi, in buona parte vecchi, di piccolo calibro e frazionati in molte postazioni dislocate lungo la estesissima cinta muraria; inoltre, mancavano del tutto i mortai, e i proiettili scarseggiavano, specialmente verso la fine dell’assedio. Si cercò di ovviare alle carenze fondendo nuovi cannoni, sei in tutto, ricavando il bronzo dalle campane di alcune chiese; gli artigiani romani si ingegnarono a costruire granate e proiettili; furono anche recuperate e riutilizzate palle sparate dai francesi, e bombe inesplose. Ma fu soprattutto la bravura e il coraggio degli artiglieri che consentì ai romani di tener testa per quasi un mese all’artiglieria francese, superiore numericamente, e dotata di migliore armamento.
(Rivista militare, cit., pp. 45, 53)
 
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