Margaret Fuller

Una breve introduzione su Margaret Fuller, scrittrice, giornalista e patriota italiana, che vogliamo ricordare nel nostro Circolo Cipriani nell’anniversario del bicentenario della nascita, anche nel ricordo delle sue battaglie a favore della libertà e dell’emancipazione femminile.

Sarah Margaret Fuller nasce a Cambridgeport, Massachusetts il 23 maggio 1810 da Timoty, avvocato, e da Margaret Crane.
Il padre, dice Giuseppe Monsagrati nel suo saggio “Fuller Margaret (Sarah Margaret)” scritto per il Dizionario Biografico degli Italiani -Treccani, cui si rimanda, la sottopose a una disciplina di studio severissima con cui mirava a farne una specie di bambina prodigio.
A sei anni, in effetti, Margaret leggeva già Orazio e Ovidio in latino.

Scrittrice, amica del poeta Ralph Waldo Emerson, appartiene al gruppo dei trascendentalisti ed è direttrice dal 1840 al 1842 della rivista politica-letteraria “The Dial” rivista del trascendentalismo americano, sulla quale pubblica il suo primo saggio “Il grande processo: l’uomo contro gli uomini, la donna contro le donne”, in cui richiama gli ostacoli che il singolo individuo deve superare per realizzare i propri ideali contro e non col favore della società.
Nel 1843 inserisce le sue teorie progressiste e femministe nell’opera “Estate sui laghi del 1843” che, pubblicata l’anno successivo, le procurerà una certa notorietà e l’assunzione come giornalista nel “New York Tribune”.

E’ la prima donna a essere assunta come giornalista da un giornale importante ed è proprio lei a esser scelta come corrispondente in Europa per il “New York Tribune”.

A Londra incontra Mazzini del quale diventerà molto amica.
La sua prima intervista è quella al celebre filosofo Thomas Caryle, cui non nasconde la delusione per le sue idee retrive e antifemministe.
Durante la settimana santa del 1847 giunge a Roma ove incontra e sposa il marchese G. Angelo Ossoli, fervente mazziniano, di dieci anni più giovane.
Il 5 settembre 1848, dà alla luce Angelo Eugenio, a Rieti, ove si era rifugiata tenendo nascosta la sua unione con Ossoli, vivendo anche separata, per non compromettere il diritto dell’uomo all’eredità paterna (1).
Sostenitrice e amica di Mazzini partecipa con passione alle lotte per l’indipendenza italiana e nel 1849 durante l’assedio di Roma, su incarico della principessa Cristina Trivulzio di Belgioioso, si impegna come direttrice dell’ospedale Fatebenefratelli a favore dei combattenti della Repubblica Romana.

Alcuni brani che saranno successivamente letti e commentati da Daniela Donghia e Mariapaola Pietracci Mirabelli, esprimeranno bene i sentimenti della Fuller e le sue “profezie”.

Caduta la Repubblica Romana, la Fuller nel soggiorno fiorentino lavora alla “Storia della Rivoluzione Italiana” finchè, trovato un passaggio su di un mercantile, si imbarca a Livorno il 17 maggio 1850 per tornare in America.
Il suo destino è tragico e il 19 luglio 1850 la Fuller muore in un naufragio col marito e il figlio, a Fire Island, proprio in vista di New York.

Il suo manoscritto sulla storia della Repubblica Romana andò perduto.
L’edizione delle sue opere, che includono studi sociologici, critica letteraria e una disamina del problema femminile in America, di cui la Fuller fu ardente paladina, uscì postuma (1858) e una scelta ne fu ristampata nel 1896.
Una edizione dei suoi Memoirs (1852) fu curata da Emerson e altri, sulla base dei suoi manoscritti.


1) Matrimonio morganatico, anche detto della mano sinistra, di matrimonio di un principe con una donna di grado inferiore, per il quale la donna e i figli non prendono il nome e non hanno diritto alla successione.