La visita sui luoghi del 1849, richiesta dall’Istituto Svizzero di Roma, ha preso subito l’avvio da Villa Pamphili. I partecipanti, residenti in Svizzera , ma in stage a Roma per circa un anno hanno prontamente assecondato il conduttore, Enrico Luciani coadiuvato dal figlio Francesco e dalla consorte Francesca Nassi, che in taluni casi hanno facilitato la traduzione a tirocinanti in difficoltà con la lingua italiana.
Una particolare attenzione da parte gli studiosi a Villa Sciarra, molto apprezzata, anche sui bastioni sesto e settimo; da lì hanno ben compreso i movimenti dell’attacco francese.
Molta curiosità al Mausoleo Ossario , intrattenuti dalla dr.ssa Mara Minasi responsabile del Mausoleo che ha voluto gentilmente consentire l’apertura straordinaria dello stesso e ha saputo offrire agli studiosi un esauriente spiegazione sui caduti (1849-1870), accompagnandoli all’interno della cripta: imponente il sarcofago in porfido rosso di Goffredo Mameli.
Enrico Luciani, richiamando il nostro sito elaborato dal nostro Claudio Bove, leggi ha cliccato sui caduti stranieri: grande sorpresa per loro vedere non pochi nomi di caduti Svizzeri. Ne è seguita la ricerca dei nomi incisi sulle lapidi. In immagine vedi Bartolomeo Rozat (Rosat) e più in basso Giovanni Sallè.
La visita ha trattato anche il Fontanone, il cui meccanismo idraulico potrà esser visto l’11 e il 12 maggio con Open House, e si è poi conclusa al Parco gianicolense tra i busti di Colomba Antonietti e di Pisacane. Anche gli svizzeri, in finale, non hanno saputo rinunciare allo sparo del cannone…
Buona giornata e tanti complimenti per tutti. Grazie.