Sulla Conferenza on-line “Religion, Politics & Culture in the Papacy of Gregorio XV Ludovisi” del Prof. Corey Brennan & Pierette Kulpa arrivano due commenti, da parte di Noemi Cavicchia Grimaldi e di Mariapaola Pietracci Mirabelli

8 febbraio 2021

al Direttore: Enrico Luciani enrico.luciani@tin.it

Sulla Conferenza on-line “Religion, Politics & Culture in the Papacy of Gregorio XV Ludovisi” del Prof. Corey Brennan & Pierette Kulpa arrivano due commenti, da parte di Noemi Cavicchia Grimaldi e di Mariapaola Pietracci Mirabelli

Caro Enrico, come da Tuo inciso nella e-mail di ieri : ‘E’ incredibile vedere come all’estero, specie in America, si interessano alla nostra storia…‘ Sono pienamente d’accordo con te! Ma, d’altro canto, sarebbe impossibile non interessarsi alla nostra Storia. Qualsiasi epoca storica, riguardante la nostra Italia è stupefacente e non può non affascinare gli studiosi di ogni parte del mondo!

Grazie per avermi invitato ad assistere alla Conferenza on-line “Religion, Politics & Culture in the Papacy of Gregorio XV Ludovisi” del Prof. Corey Brennan & Pierette Kulpa. Come ti ho già riferito ho avuto modo di assistere alla prima sessione riguardante La Religione.
Accolgo la Tua richiesta di un commento riferito alla sessione a cui ho partecipato.

In primis non posso non sottolineare l’eleganza e la bellezza della Principessa Rita Boncompagni Ludovisi che ha accolto i partecipanti alla Conferenza con i saluti di benvenuto e la simpatia del nostro socio onorario Prof. Corey Brennan che ha introdotto i vari relatori. In particolare ricordo tra gli altri l’intervento della nostra connazionale Sonia Isidori riguardante lo studio delle “Litterae indipetae”, lettere scritte da giovani gesuiti durante il XVI e XVII sec., fonte eccezionale per lo studio della Compagnia di Gesù. Richiamo soltanto alcuni dei nomi degli autori citati nell’intervento: Giuseppe Pomo (1622), Muzio Vitelleschi (1622) ,Paolo Celi (16 maggio 1623) Pantalomeo Vitali (7 nov. 1622).
Tali lettere, chiamate indipetae (Indi petae) perché scritte da aspiranti missionari che chiedevano al Padre Generale della Compagnia di Gesù l’autorizzazione per l’invio nelle missioni ultramarine (Patebant Indies = coloro che chiedevano le Indie), sono espressione di esperienze soggettive ricche e profonde nell’ambito di una spiritualità che, come quella gesuita, valorizza profondamente la conoscenza di se stessi.

E’ lo stesso Papa Gregorio XV, Alessandro Ludovisi, che fondò, il 6 gennaio 1622, la Congregazione di Propaganda Fide, alla quale fu affidata la missione cattolica d’oltremare e la restaurazione della Fede nei paesi protestanti d’Europa – e che canonizzò Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù.
Alcune caratteristiche dello stile spirituale gesuitico del XVI e XVII sec sono : l’universalismo delle prospettive presenti nella formazione gesuita, l’atteggiamento di apertura al soprannaturale, l’amore per la verità, l’imitazione dei Santi e dello stesso Gesù Cristo, l’educazione a verificare la presenza di Dio in ogni circostanza e la ricerca del fine al quale dirigere le proprie azioni. (Iparraguirre, 1964).
(frammenti da “Investigation of the request to the oversea mission on the litterae Indipetae letters – psychological conditions to the action in the writings of young jesuits of the 16th century” di Laura Vilela e Souza Marina Massimi – Universidade de São Paulo-Brasil).

Lo studio e l’approfondimento dei contenuti delle singole lettere è stato l’oggetto degli interventi della fase iniziale della Conferenza. Di seguito alcune foto della Conferenza on-line. Cari saluti . Noemi


Ciao Enrico,

ho avuto modo di seguire una sessione della conferenza organizzata da Corey Brennan, relativa alla Cultura e, in particolare, al Guercino. Dopo una prima introduzione sul rapporto di stima e amicizia tra Alessandro Ludovisi e il Guercino, si è passati a trattare dello splendido dipinto intitolato “Il carro dell’Aurora” del Guercino che rende unica la volta del salone del Casino Ludovisi a Roma (unico edificio superstite del complesso dell’omonima Villa). L’affresco rappresenta la Dea su un carro trainato da due cavalli pezzati, accompagnata da un corteo di puttini che la coronano di fiori, mentre il genio della notte fugge davanti a lei. I bravissimi relatori hanno illustrato i vari dettagli e peculiarità del dipinto, che ha la particolarità di “sfondare” prospetticamente il soffitto stesso della volta, e hanno fatto un confronto con l’Aurora di Guido Reni, altra splendida opera.

La seconda parte ha approfondito le tecniche pittoriche utilizzate dal Guercino, non solo per questa opera ma per molti dei suoi lavori. Gli esperti del Laboratorio Diagnostico del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna), dell’Università di Teramo e della Lumière Technology, che hanno potuto lavorare sull’affresco, hanno illustrato il processo diagnostico utilizzato per l’acquisizione di dati scientifici utili per tracciare la storia conservativa e l’attuale stato di conservazione dell’opera, definire i materiali originali utilizzati e quelli impiegati in eventuali restauri, individuare possibili ‘pentimenti’ o impostazioni autografe diverse dalla soluzione finale.
Sono rimasta veramente affascinata dall’altissimo livello dei relatori e dalle descrizioni chiare e accurate contenute nei loro interventi. Avere la possibilità di assistere a un incontro in cui i dettagli pittorici fossero trattati in modo così minuzioso, mi ha permesso di cogliere elementi che, da “profana”, mi sarebbero sicuramente sfuggiti. Anche l’approfondimento sulle nuove tecniche diagnostiche e sui cosiddetti pentimenti dell’artista sono stati una scoperta veramente eccezionale per me.
Ringrazio il Prof. Corey Brennan per l’opportunità di partecipare a una conferenza di altissimo livello, di cui, in questo periodo di chiusure di musei e di luoghi di cultura, sentivo davvero il bisogno. Abbracci! Mariapaola

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