Da: Luigi Masina Inviato: sabato 16 giugno 2012 22.07
A: Enrico Luciani
Oggetto: Re: prenotazioni alle VISITE GUIDATE del 21 giugno – e del 23 giugno 

Fa un enorme piacere vedere l’impegno che profondete nel ricordare i fatti eroici del 1849 che costituirono la base dello stato unitario e di Roma nostra capitale! Ma soprattutto è impressionante vedere come i difensori di Roma furono e,rimarranno per sempre, il fior fiore della gioventù italica! Confido che che queste Vostre iniziative siano sempre di più il cemento della nostra unità nazionale! Bravissimi.
Generale Luigi-Emilio Masina pronipote- ma la parentela,ormai,si perde nella notte dei tempi- del bolognese Angelo Masina comandante dei Lancieri della Morte e della Legione italiana

v. nel nostro sito VOLONTARIO DEI LANCIERI MASINI DELLA LEGIONE ITALIANA

Inviato: venerdì 10 febbraio 2012 19.00
A: mail@comitatogianicolo.it
Oggetto: Complimenti da una romana

Salve,
ero in una biblioteca della periferia romana, quando curiosando tra i vari opuscoli ne ho trovato uno dal titolo “il gianicolo parco della memoria”.
L’ho preso, l’ho sfogliato e ho piacevolmente notato che non era il solito opuscolo pubblicitario.
Sono un’appassionata di storia dell’arte e studio comunicazione alla Sapienza. 
Vorrei complimentarmi con chiunque abbia preso parte alla realizzazione dell’opuscolo dove nulla è lasciato al caso: la spiegazione tramite la cartine é spiegata divinamente, la spiegazione storica dei singoli monumenti approfondisce l’opera senza annoiare il lettore, la scelta grafica e la disposizione delle varie sezioni é stata scelta ad arte, senza contare le spiegazioni funzionali relative a numeri utili o siti internet da consultare per prenotazioni o per recarcisi con i mezzi pubblici. Insomma avete, a mio avviso, fatto davvero un ottimo lavoro!!!
Complimenti!!!

Lettera firmata

Risposta
La ringraziamo vivamente e siamo a disposizione per fornirle altre copie. 
Il dépliant recentemente rinnovato e fatto proprio dall’Unità di Missione per il 150° dell’Unità d’Italia, è frutto del gruppo di lavoro indicato, ma il nostro massimo interprete è il nostro vicepresidente, ing. Cesare Balzarro.
Cordiali saluti
Enrico luciani

Inviato: martedì 7 febbraio 2012 14.44
Oggetto: Paolo Narducci -Caduto presso le Mura Vaticane nel 1849 in combattimento.

Egr. Enrico Luciani
Con riferimento alla sua e mail del 6.2.2012 h.19.40 nel ringraziarla di quanto mi ha comunicato e trasmesso, voglio precisare che,da richerche effettuate a suo tempo e riferite all’ abitazione dove aveva residenza la Famiglia di Francesco Narducci e Maciucchi Teresa (i genitori di Paolo e di altri sei fratelli e sorelle) era ubicata sino alla data del 1850 ed oltre, in via delle Muratte n° 94 IV piano (nei pressi di Piazza Fontana di Trevi)
In precedenza la famiglia era residente (periodo 1829-1834) in via dei Polacchi s.n. (parrocchia di riferimento S.Maria in Campitelli)
Le informazioni sopra indicate le abbiamo ricavate consultando presso l’Archivio Lateranense (Tabularium) l’elenco degli stati delle anime dell’ epoca e precisamente della Parrocchia di S. Maria in Via e di S.Maria in Campitelli..
Per quanto concerne i resti ossei dell’eroe,nella giornata di oggi interessiamo sempre a mezzo e mail la sovraintendenza del Comune di Roma Capitale all’ indirizzo sovraindendenza@comune.roma.it per far si che la cassetta ossario di Paolo Narducci abbia la sua degna sistemazione definitiva nell’Ossario Gianicolo,sopratutto perchè i suoi dati anagrafici sono descritti con dedica presso la lapide posta a suo tempo in tale Mausoleo.
Certi che a tale nostro intervento ,sarà data la soluzione che noi desideriamo,porgiamo distinti saluti.

11 dicembre 2011
Ci hanno scritto e ci siamo incontrati con l’Associazione TRACCE DI DANZA (presidente Lauretta Codovilli) per esaminare la possibilità di far conoscere l’epoca risorgimentale attraverso la danza, una delle poche opportunità dell’epoca di potersi incontrare e di poter comunicare i propri sentimenti patriottici.
Tra i balli, la quadriglia Francese,che si usava come apertura dei gran balli ottocenteschi.

in risposta alle numerose sollecitazioni pervenute
Da: Enrico Luciani Inviato: martedì 6 settembre 2011 16.59
A: Varese per l’Italia 1859- Presidente Luigi Barion
Cc: On. Maria Pellagatta.
Oggetto: per il progetto dei BUSTI al Gianicolo

Caro Luigi Barion,
ti invio in allegato il progetto di basamento per i busti come descritto a pagina 79 del libro “ IL GIARDINO DELLA MEMORIA I Busti dei Grandi Italiani al Pincio “nel quale sono riportati anche i Busti al Gianicolo.

Sono indicate le misure e credo sia meglio partire da questo schema piuttosto che riportare immagini con misure prese da me. Qualcosa ho rilevato da parte mia ed anzi nell’occasione ho potuto verificare che non tutti i busti sono perfettamente rispondenti a tale misura. In ogni caso le mie immagini sono a disposizione.

Se il progetto per Emilio Morosini è davvero nelle vostre intenzioni e possibilità, consiglio però, di avviare un contatto con la Sovraintendenza di Roma Capitale per sapere l’iter procedurale , invero tutto da verificare, per una simile richiesta.

Nel passato si procedeva a un concorso per gli scultori, e si preparava un modello in gesso; il materiale scelto è il marmo (Ugo Bassi), per Nicotera l’artista dovette utilizzare il marmo ravacciolo di Carrara ma probabilmente anche in questo caso sarebbe meglio verificare. In ogni caso esiste una Commissione ad hoc.

L’indirizzo per avviare la richiesta è il seguente:

ROMA CAPITALE – Sovraintendenza ai Beni Culturali
Piazza Lovatelli, 35
00186 ROMA
Tel. 06.67103622 – 67104291

Il Sovraintendente attuale è il prof. Umberto Broccoli.
Carissimi saluti
Enrico Luciani
328.4542840

Inviato: ven 28/01/11 10:48 AM
Gentile comitato del Gianicolo, siamo gli alunni della 3°B s.m.s. Pablo Neruda che vi scriviamo per ringraziarvi della meravigliosa uscita didattica presso i luoghi della Repubblica Romana.

Questa esperienza è stata per noi molto istruttiva perchè attraverso i monumenti abbiamo potuto rivivere la storia del Risorgimento.

A nostro parere i momenti più belli sono stati la visita al Mausoleo e lo sparo del cannone.
La guida, con un linguaggio semplice e con fare garbato, ci ha spiegato che nella cripta ci sono tutti i nomi dei giovani morti per liberare Roma ed ha poi letto alcune lettere che Mameli inviava ai genitori quando era malato; Mameli era in condizioni gravi ma fingeva di star bene per non allarmare i suoi.

L’ultima lettera inviata dal medico ai genitori di Mameli, ci ha colpiti per la freddezza con cui annuncia la morte del giovane eroe.

L’altro momento che ha entusiasmato tutti noi è stato lo sparo del cannone a mezzogiorno.
La guida ci ha spiegato che è stato Pio IX ad introdurre questa consuetudine.

Lo sparo del cannone è piaciuto a tutti e per molti di noi è stata la prima volta che abbiamo assistito a questo evento.

Ringraziamo tutti voi per la cortesia e la disponibilità con cui ci avete accolti.

Cordiali saluti

Gli alunni della 3°B

<<email >>

Inviato: gio 20/01/11 18:39

Gentile dottor Luciani, volevo ringraziarla per la splendida opportunità di crescita che ha offerto a tutti noi.

La visita è stata molto interessante e la dott.ssa Donghia ha saputo catturare l’attenzione dei ragazzi con un linguaggio semplice e di contenuto, ma di questo gliene parleranno i miei alunni tra un po’…

<< omissis >>

<<email firmata>>

Inviato: gio 30/09/2010 12.59

METTETE "DANDOLO ADRO"

IN "cerca"

COSI’ LEGGETE BENE.

VINCENZO DANDOLO E POI TULLIO LASCIARONO COME DONAZIONE A VARESE

L’ATTUALE IA DANDOLO CON IL VINCOLO

CHE RESTASSE COME ERA ALLORA E CON LA PIANTUMAZIONE A PLATANI .

TANT’e’ VERO CHE QUANDO IL COMUNE DI varese FECE PIANTARE DEI BAGOLARI, ANNI FA, QUALCUNO OBBLIGO’ IL COMUNE A RISPETTARE IL VOLERE DEI DANDOLO.

MA QUI in padagna NON SI RISPETTAN PIU’ NEANCHE I MORTI.

TULLIO NACQUE A VARESE.

ENRICO ED EMILIO nacquero A VARESE

COME EMILIO MOROSINI.

enrico dandolo ed emilio morosini BERSAGLIERI LOMBARDI AGLI ORDINI DI Luciano Manara,

caddero sul Gianicolo nella disperata difesa della Repubblica Romana.

Cadde un altro varesino  FRANCESCO DAVERIO.  NEL 1849.

w l’italia  e ROMA CAPITALE


RISPOSTA
Inviato: ggg 30/09/10 05.52 PM
Subject: R: I DANDOLO DA ADRO A VARESE E RITORNO

Grazie per le notizie.

W L’ITALIA e specie Varese con i suoi eroi.

Per le precisazioni del luogo di nascita di Emilio Morosini, Varese invece di Milano come scritto nel Mausoleo, occorrerebbe qualche documentazione che forse avete già provveduto ad inoltrare a chi di competenza.

Cordiali saluti
Enrico Luciani


RISPOSTA
Inviato: ggg 30/09/10 05.52 PM
Subject: R: I DANDOLO DA ADRO A VARESE E RITORNO

BUONASERA.

Per Emilio Morosini ci muoveremo perchè fino al 20 settembre 2010, al Mausoleo al Gianicolo, nessuno aveva mai visto ” Milano”.

La famiglia viveva tra Varese ed il Canton Ticino, subito oltre il confine.

Del resto era amico fraterno dei Dandolo.

Sabato vado ad Adro a fotografare la tomba dei Dandolo che è monumento funebre di famiglia commissionato da Tullio Dandolo, padre di Enrico ed Emilio, ad un famoso scultore di area lombarda, Vincenzo Vela. Enrico fu tumulato lì SOLO nel 1968. Avete notizie VOI ? perchè SOLO nel 1968?

A presto

Inviato: dom 25/04/10 11.16
La conoscete questa “Prima panoramica gigante calotipica”?

Ho messe insieme le due foto che sono online nel sito della Fototeca Gilardi.
Mi pare di capire che sono solo due sezioni della panoramica. Quello che non capisco è come mai le figure delle persone, seppure piccoline, non sembrino mosse.

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RISPOSTA
Inviato: mar 11/05/10 20.00

Le fotografie sono effettivamente bellissime, e la loro storia è affascinante.(leggi)
Furono scoperte nel 1967, abbandonate in un deposito dell’Istituto della Storia del Risorgimento e suscitarono grande entusiasmo perché vennero ritenute un autentico reportage fotografico della difesa di Romadel 1849, effettuato con la tecnica dell’epoca, la calotipia.
Poiché peraltro la calotipia non consentiva di riprendere persone e cavalli in movimento, che pure si vedevano nelle immagini,venne formulata l’ingegnosa ipotesi che le figure umane, i cavalli eccetera fossero stati dipinti sulla calotipia del paesaggio, e poi i calotipi dipinti fossero stati fotografato in anni più recenti.
Solo nel 1999, grazie ad una lunga e documentatissima ricerca effettuata dal dott. Alessandro Cartocci, si è accertato ufficialmente che in realtà le immagini sono fotografie di un enorme dipinto su tela, realizzato nel 1883 da un pittore belga, Léon Philippet.
Il dipinto era destinato ad un Panorama, tipo di spettacolo molto in uso all’epoca.
In seguito il dipinto andò distrutto, ma se ne sono ritrovati i bozzetti, oltre a molta altra documentazione in proposito.